Vai al contenuto

Irene Baroni: dal bridge al poker online in attesa del cash game

Ventisettenne soltanto da qualche mese ma già con una solida esperienza ai tavoli da gioco di poker live ed online: parliamo di Irene Baroni, volto femminile del Team Pro diGDpoker che abbiamo incontrato in questi giorni per un’intervista esclusiva per gli amici di Assopoker.

AP: Ciao Irene, la prima domanda è inevitabile: com’è entrato il poker nella tua vita?
Irene: Quando mi sono trasferita a Roma, nel 2006, ho scoperto che nel circolo dove insegnavo bridge tre volte a settimana venivano organizzati tornei di poker. Ho chiesto a Federico Iavicoli (conosciuto online come "gattochef", ndr) di spiegarmi le regole ed ho iniziato a giocare. Purtroppo non mi potevo permettere tornei da 100 euro così ho iniziato a fare la dealer finchè, due anni dopo, un Pro mi ha notata e mi ha spinto nel mondo del professionismo.

AP: Ci racconti la tua giornata tipo? Hai preparato un programma specifico?
Irene: Fino ad aprile mi dedicavo solo al live, facendo lunghe sessioni di cash game nei casinò e partecipando a piccoli side event. Ma ben presto ho capito che solo di live non si può sopravvivere, considerando il fatto che diventa sempre più difficile trovare belle partite ai low stakes. Da due mesi ho quindi iniziato a grindare MTT. Mi sveglio verso le 14/15, sbrigo un po’ di faccende, vado in palestra e a farmi un giro e dopo cena inizio a giocare su tutte le .it.

AP: Come coniughi esattamente la vita da giocatrice con queste altre attività?
Irene: Da quando ho 18 anni son sempre in giro, prima per tornei di bridge, ora per tornei di poker. I miei amici fanno tutti parte di questi due settori: quando mi dedicavo al bridge nel tempo libero uscivo a cena con il mio gruppetto, il pomeriggio in palestra e d’estate andavo sempre in Calabria. Ora, nei rari periodi in cui sto a casa, il pomeriggio vado in palestra (non sempre, perché sono diventata pigra) e la sera mi rinchiudo nello studio a grindare. Quando sento il bisogno di staccare organizzo un viaggetto con gli altri pokeristi. Per quanto riguarda il fidanzato, è dura trovarne uno che approvi il mio stile di vita e che nello stesso tempo non faccia il mio lavoro, quindi per il momento sono felicemente single!

AP: Le persone a te più vicine cosa pensano della tua carriera da professionista? Hai difficoltà a spiegare agli altri che per lavoro giochi a poker? Come reagiscono?
Irene: I miei genitori sono molto aperti e, nonostante gli dispiacesse che lasciassi il mondo del bridge (sono professionisti anche loro), hanno capito dai risultati che stavo facendo la cosa giusta. Con gli estranei non parlo mai del lavoro, porterebbe ad inutili discussioni, quindi mi fingo ancora studentessa.

AP: Se il poker non fosse la tua attività principale, quale lavoro pensi che faresti?
Irene: Avrei continuato a fare la bridgista.

AP: Qualche tempo fa Annette Obrestad aveva dichiarato che le donne sono giocatrici alquanto scarse, tu che ne pensi in proposito?
Irene: Purtroppo sono veramente poche le donne che giocano bene, ma sono anche poche le donne che giocano in generale. I maschi iniziano da piccoli, mentre le femmine difficilmente lo fanno, vengono abituate a fare giochi creativi non di logica. Si sa che se insegni una disciplina ad un bambino, questo apprende più facilmente di un adulto. Le donne generalmente iniziano a giocare per condividere la passione col fidanzato, difficilmente di punto in bianco iniziano per conto loro.  In più, i circuiti organizzano questi ladies event a cui partecipano le fidanzate annoiate dei pokeristi, o ragazze alle prime armi. Questi eventi servono soltanto a sminuire le pokeriste che lo fanno per professione. Io partecipo soltanto perché è +EV farli, sia per immagine e sia perché i ladies degli EPT hanno un montepremi consistente e il livello è basso. Spero che un giorno vengano eliminati, quando il numero di donne professioniste aumenterà.

AP: Cos'ha significato per te l’ingresso nel team diGDpoker? Quali impegni hai come giocatrice sponsorizzata?
Irene: L’ingresso in GD è stato l’avvenimento più importante di questi ultimi anni. Mi ha permesso di partecipare a tornei con buy-in troppo alti per il mio bankroll e di conoscere i miei compagni di squadra, che mi hanno insegnato tanto ed è nata una bella amicizia.

AP: Le tue abilità al tavolo nascono da studio e applicazione personale o c’è qualcuno che ti segue?
Irene: All’inizio ho avuto un coach. Quando ho iniziato a capire di più del gioco, grazie alla pratica e ai miei amici che sono tutti più forti, ho fatto il salto di qualità.

AP: Lo scorso lunedì hai tentato il bis dopo aver “shippato” il New Dorado di Poker Club ad inizio agosto: ci racconti i momenti salienti della tua vittoria?
Irene: Nelle prime fasi ho giocato chiusa, ho incrementato lo stack lentamente. 100 left ho incrociato KK con AA e ho doubleuppato. Al final table ho giocato chiusa all’inizio, essendo in media, aspettando che i corti uscissero. All’heads-up finale avevo 800k e il mio avversario 5milioni: repushando nei momenti giusti mi son portata pari stack. Ho sbagliato a giocare una mano e son scesa di nuovo, ma poi ho preso due piatti grossi ed ho vinto.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

AP: Più in generale cosa pensi dei tornei domenicali online?
Irene: I domenicali sono l’appuntamento clou della settimana per ogni grinder che si rispetti. I montepremi garantiti sono più alti, e con buy-in di un massimo di 100 euro si può arrivare a vincere 50k! Inoltre ci si scontra spesso con altri grinder, si ha quindi la possibilità di confrontarsi con giocatori più forti e di imparare molto.

AP: Hai ottenuto discreti successi anche nei tornei live, credi che seguire i vari circuti sia +EV?
Irene: Sicuramente è meglio grindare online: tanti tornei contemporaneamente, zero spese di viaggio e buy-in contenuti. Ma gioco a poker anche per passione, e stare al tavolo dal vivo è molto più emozionante, quindi non rinuncerei mai ai circuiti live.

AP: La grande attesa di tutti è per il cash game nelle punto it: ti cimenterai anche in questa specialità o continuerai soltanto con i tornei?
Irene: Sicuramente mi cimenterò nel cash game, essendo la specialità in cui mi sento più ferrata. Il problema è che in MTT riesco a giocare 11/12 tavoli, nel cash non saprei. Essendo più complicato terrò molti meno tavoli. Deciderò in un paio di mesi se fare entrambi (magari una sessione di cash il pomeriggio e la sera tornei) o se scegliere una sola specialità.

AP: Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Irene: Il 15 vado al PGP a Venezia e il 22 a Nova Gorica all’IPT. Per il resto si vedrà, decido sempre di mese in mese le tappe.

AP: I tuoi obiettivi nel poker e nella vita?
Irene: Nel poker vorrei vincere qualche torneo grosso, per poter mantenere i miei genitori e mettere da parte qualche soldo. Nella vita vorrei trovare un uomo che approvi il mio lavoro senza gelosia o invidia, ma che si occupi di un’altra attività, per non sentirsi soffocati. E passare tutta la vita insieme felici e innamorati.

AP: Te lo auguriamo di tutto cuore, allora...
Irene: Grazie mille! Un saluto speciale a tutti i lettori di Assopoker!

(Intervista a cura di Emiliano “nimitz” Cocco)

Assopoker team è un gruppo di lavoro di 13 esperti editor di poker, scommesse, casinò, lotterie, sport in generale e tutti i giochi legali. Il lavoro del team è quotidiano dal 2006, anno di fondazione del sito.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI