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TripleAceIrl: “Lavorare aiuta a vincere al tavolo verde"

Ivan-TononiL’assopokerista Ivan “TripleAceIrl” Tononi appartiene alla generazione dei “very normal people” del poker moderno: player colti, analitici, con un lavoro e responsabilità importanti sulle spalle, e una famiglia con la quale condividere scelte e sacrifici.

E’ la migliore risposta a chi sostiene ancora - secondo i vecchi pregiudizi - che il poker sia un gioco d’azzardo, con persone rovinate, finite sul lastrico.

Di sicuro non è il caso del 33enne di Bolzano che, quando siede al tavolo verde, è tutto meno che un “normal player”: il suo curriculum parla da solo, come l’ultima ciliegina sulla torta: il Gran Domenica vinto sul network iPoker.it, con un primo premio da 20mila euro.

Complimenti Ivan, cosa combini a Dublino? Si vive bene in Irlanda?

Sono qui per lavoro, faccio il project manager per un’azienda informatica. Si sta bene.

Un lavoro di responsabilità il tuo, come riesci a coordinarlo con la tua passione per il poker?
Gioco circa 30 ore alla settimana, distribuite in cinque sere.

Raccontaci la tua giornata da grinder e non solo.
Lavoro tutto il giorno, poi vado in palestra oppure gioco a calcio e la sera...

Scusa se ti interrompo, ma gli irlandesi sono più bravi a calcio o a poker?
Giocano male in tutte e due le discipline!

Però ora c'è il Trap per il football...Sono più forti gli italiani a poker?
Gli irlandesi sono scarsi ma non così donk…

Velenoso il tuo commento...
La mia è solo una battuta. Volevo dire che in Italia il livello medio è basso ma ci sono almeno 100 giocatori molto forti, credimi, presto faranno grossi risultati anche nel live.

Riprendiamo il discorso interrotto sulla tua giornata tipo.
Dopo il lavoro e la palestra, torno a casa e la sera gioco circa sei ore. Mia moglie lavora in quella fascia oraria: fa assistenza tecnica ad una poker room. Siamo sposati da un anno.

Quindi con tua consorte condividi la passione per il Texas Hold’em?
Per lei è solo un lavoro anche se a volte gioca qualche torneo online.

E’ proprio un vizio di famiglia… Certo che grindare la sera dopo il lavoro non può essere stancante?
Per me è una passione, non sento fatica. Sono sempre stato competitivo e fin da piccolo ho  avuto la passione per i giochi di società e strategia come risiko, monopoli etc.

Raccontaci la tua ultima vittoria. E’ stata dura?
Se devo essere onesto no. Ho giocato meglio altri tornei. A volte gioco bene ma rimango con un pugno di mosche in mano. Domenica non ho fatto nulla di speciale ed ho trovato anche qualche donk che mi ha regalato il suo stack. Diciamo che era la classica giornata magica, quando le chips ti piovono in testa.

Qual è stato il momento di svolta del torneo?
La struttura ad un certo punto è crollata. Avevamo tutti uno stack di circa 20/25 big blinds ed era difficile giocare. Al tavolo finale ero uno dei più corti, poi sono riuscito a vincere un pot importante e da quel momento ho potuto fare il mio gioco ed è filato tutto liscio. C’erano due player molto forti ma sono riuscito a farcela.

Come convive un poker player con la varianza? Dai qualche consiglio ai meno esperti.
Prima della vittoria nel Gran Domenica, venivo da un periodo molto difficile: non riuscivo a centrare un risultato importante. E’ dura, la tendenza è quella di vedere tutto nero ed invece non devi perdere l’obiettivo di mantenerti lucido e continuare ad analizzare il tuo gioco. E’ facile farlo quando vinci, ma quando perdi sei in una condizione psicologica che ti costa molta fatica. Un giocatore forte deve sempre pensare a migliorarsi: analizzarsi e studiare molto.

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Tu cosa hai fatto in questo periodo negativo?
Mi aggiornavo sui forum come Assopoker e guardavo molti video di training online, soprattutto per confrontare i diversi stili di gioco dei players. Non si finisce mai di imparare. Quando c’è un torneo, vado sempre ad analizzare le mani decisive. L’ho fatto poche ore fa con il Sunday Special. In questo modo riesco a capire come pensano al tavolo gli altri giocatori.

I tuoi giocatori preferiti chi sono?
Isildur1 perché é l'unico che sia riuscito a battere tutti i regular del HU Cash No Limit Hold'em, in un brevissimo tempo senza table selection, salvo poi perdere tutto a Pot Limit Omaha. Un altro è Phil Galfond per l'approccio analitico a questo gioco. Mi ispiro molto a lui.

A grandi linee, quali sono le tue strategie?
Contro i giocatori  deboli cerco di giocare più chiuso e li aspetto: tanto loro chiamano sempre. Quando sono di fronte a giocatori skillati e pensanti, cerco di fare giocate diverse, fuori dagli schemi.

Stando in Irlanda giochi live più spesso che in Italia?
Live gioco poco, più che altro quando ci sono i festival. Sono andato anche a Las Vegas, ho preso parte solo all’evento 8 delle World Series. Volevo giocare altri tornei ma le strutture erano ridicole. Così ho preferito partecipare ad eventi deepstack al Caesar e al Venetian.

I tuoi risultati migliori oltre alla vittoria al Gran Domenica?
Nel 2010 un secondo posto a marzo nel Sunday Master su Gioco Digitale. Sempre su GD ho vinto due tornei importanti l’anno scorso più l’High Roller. Quest’anno su Titan Poker sono arrivato terzo in un torneo  ambito con oltre 800 iscritti, dove il livello medio era alto.

Vivendo in Irlanda puoi giocare sulle .com e a cash game; quando arriverà sulle room.it avrai maggiore esperienza rispetto ai tuoi colleghi?
Si, gioco cash sui tavoli 400NL, heads-up ma soprattutto Six Max. Studio tantissimo, è fondamentale per ogni giocatore. Se devo dare un consiglio ad un principiante, l'unica cosa che gli consiglio di fare è quello di dedicarsi molto allo studio oltre che al gioco. I forum come Assopoker sono importanti perché puoi confrontarti con molti giocatori forti che ti aiutano a migliorare. Io gioco da tre anni e mezzo e questa strategia funziona.

Per chiudere, tu hai 33 anni ed hai un lavoro, una moglie e ti sei levato delle discrete soddisfazioni nel poker: che strada ti senti di indicare ai più giovani?
Di continuare a studiare e lavorare. Il bello del poker online è che puoi giocare a tutte le ore. Quindi potete divertirvi ma non perdete mai di vista il lavoro, alla fine può rivelarsi una strategia vincente anche al tavolo verde.

In che senso?
Se lavori sei più sereno e non sei costretto a fare un risultato a tutti i costi per vivere. Alla fine questo stato d’animo si riflette anche sul tuo gioco. Sei mentalmente più pronto a rischiare.

Luciano Del Frate

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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