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"Devilfish nella Poker Hall Of Fame": partita la campagna, ecco come votare

La vera eredità morale di una persona celebre che è venuta a mancare, si inizia a notare quando sono ormai finiti tutti i "coccodrilli", quando i fiumi di retorica post-mortem sono esauriti, passati, dimenticati.

Che Dave "Devilfish" Ulliott non fosse un personaggio come tutti gli altri era noto a noi e a chiunque circoli intorno al mondo del poker da qualche anno. Proprio per questo, era molto probabile che l'indimenticato player inglese non sarebbe stato "uno qualunque" neanche da morto, se mi passate l'espressione solo apparentemente irrispettosa. Ma è proprio così.

Dave 'Devilfish' Ulliott

La campagna per il suo ingresso nella Hall OF Fame Of Poker è ufficialmente partita il 2 luglio scorso, da quando cioè si sono aperte le votazioni online per le nomination. Sarà possibile esprimere la propria preferenza fino al 15 agosto prossimo, data in cui verrà resa nota la lista dei 10 nomi più votati, lista che dovrà quindi passare al vaglio di una commissione composta dai membri viventi della Hall Of Fame e un board di giornalisti di settore.
Questa ulteriore selezione produrrà le nomination definitive, mentre la proclamazione dei due eletti avverrà in occasione del tavolo finale del WSOP Main Event, previsto come consuetudine in novembre.

Lo scorso anno fu la volta di Jack Mclelland e Daniel Negreanu, che giusto qualche mese prima aveva raggiunto l'unico parametro mancante per diventare eleggibile: il compimento di 40 anni.

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Ma torniamo al compianto Dave Ulliott e alla campagna per la sua elezione. Uno dei più accaniti sostenitori della sua nomination è Simon Trumper, player e tournament director di lungo corso, ma anche grandissimo amico di Devilfish. "Ci conoscevamo da molti anni, avendo frequentato il Vic dai primissimi tempi", rivela Trumper a Lance Bradley di bluff.com. Erano anni davvero pionieristici, come pionieristico fu il Late Night Poker, show televisivo andato in onda dal 1999 al 2011 e che fece conoscere il poker a migliaia e migliaia di appassionati, inglesi ed europei.

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"Lui vinse la prima edizione, io la seconda e da allora diventammo inseparabili", ricorda Trumper che poi svela l'ultimo desiderio di Devilfish: "una delle ultime cose che disse è che gli sarebbe piaciuto entrare nella Hall Of Fame". Ecco che allora la campagna si mette in moto.

Trumper porta con sè alle WSOP almeno 40-50 magliette dedicate, da indossare ma anche regalare a chiunque volesse sostenere la causa di Devilfish. Pare che le t-shirt siano andate via in un baleno, e che quindi il messaggio si sia diffuso come sperato da familiari e amici di Ulliott.

La t-shirt speciale portata da Simon Trumper alle WSOP (courtesy bluff.com)
La t-shirt speciale portata da Simon Trumper alle WSOP (courtesy bluff.com)

D'altra parte, uno dei criteri principali per essere ammessi alla H.O.F. è quello di avere contribuito fattivamente alla diffusione del poker. In questo senso, Ulliot può vantare pochi rivali, come ricorda sempre Trumper a bluff.com: "quando vinse il Late Night Poker ci fu un'esplosione pazzesca e lui diventò una celebrità nazionale, su ogni tipo di media dai giornali alle tv. Da allora - e ancora oggi - è di gran lunga il giocatore inglese più famoso al mondo."

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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