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Titanic Thompson - di Kevin Cook

Titanic Thompson, il cui vero nome era Alvin Clarence Thomas, è stato uno dei più grandi giocatori statunitensi, famoso per scommettere in pratica su qualsiasi cosa e per vincere davvero spesso: Kevin Cook racconta quindi la storia di un “gambler” a tutto tondo, la cui vita si mescola fra verità e leggenda.

Nato nel 1892 in Arkansas, Alvin Clarence Thomas diventa ben presto un mito: la sua specialità, proporre qualsiasi genere di prope bet, e figurarsi un modo per vincerle. Poker o golf, per lui non faceva nessuna differenza.

Si racconta che girasse di città in città, guidando una Pierce-Arrow in compagnia di una pistola ed una valigia piena di denaro: la sua storia sembra uscita da un libro di Charles Bukowski, dipingendo un uomo scaltro, dai nervi d’acciaio, appassionato di donne e imbattibile nel suo campo.

Si narra ad esempio di come battesse regolarmente professionisti del golf in sfide a suon di bigliettoni verdi, quando all’epoca un giocatore di golf professionista guadagnava poco più di un impiegato.

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Uno dei suoi stratagemmi più divertenti raccontati, ci spiega di come sconfiggesse un giocatore usando i ferri con la mano destra, e poi proponendo una sfida al raddoppio, offrendo il vantaggio di usarli questa volta con la sinistra: peccato che “Titanic Thompson” fosse mancino…

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E’ lui stesso, nella sua biografia raccontata da “Sport Illustrated” nel 1972, a raccontare l’origine del proprio soprannome, che nasce nella primavera del 1912. All’epoca, Thompson si trovava a Joplin, in una sala da biliardo, ed aveva appena battuto un tale per 500 dollari.

Il Titanic aveva da poco conosciuto la sua tragedia, e Thompson racconta così la sua ennesima scommessa: “Per consentire al mio avversario di far pari, gli proposi di puntare 500 dollari sul fatto che sarei riuscito a saltare il suo tavolo da biliardo senza toccarlo". Naturalmente, ci riuscì: “Mentre stavo contando i miei soldi – racconta lo stesso Thompson – qualcuno chiese al mio avversario quale fosse il mio nome, e questi gli rispose che avrebbe dovuto essere Titanic, perché affondavo tutti. E così fu da allora”.

Thompson è ormai passato al mondo dei più da quasi quarant’anni, eppure negli USA il suo ricordo è ben vivo, tanto che lo stesso Doyle Brunson si è espresso così al riguardo: “Titanic era una leggenda, uno dei più tosti, intelligenti giocatori di tutti i tempi. Il libro di Kevin Cook lo riporta alla vita”.

Ed a voi, per far sì che accada, non vi resterà che sfogliare le 248 pagine de “Titanic Thompson: the man who bet on everything”, uno dei libri di poker che più vi spingeranno a sfidare i vostri amici a scommesse impossibili o quasi.

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