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Andrea Panarese: "Nel 2016 il guadagno atteso sarà più alto per chi gioca MTT"

La scorsa domenica il coach di Pokermagia Andrea Panarese ha compiuto una piccola impresa su Pokerstars.it, centrando sei final table e tre vittorie (più tre quarti posti). Lo abbiamo contattato per sapere com'è andata quella sessione magica ma anche per conoscere il suo punto di vista sui cambiamenti introdotti da Pokerstars al VIP System, visto che "Andryguen" è anche uno dei giocatori italiani più attenti ai mutamenti del mercato online.

Ciao Andrea, bentornato su Assopoker! Ti vediamo spesso nei report ma non molti conoscono la tua storia. Ti va di raccontarci com'è iniziata la tua carriera di poker pro online?

Grazie per ospitarmi su Assopoker. Tutto è iniziato a gennaio 2011. All'epoca organizzavo serate nelle discoteche di Lecce, poi, quasi per caso, vinsi l'ingresso al Monday Night di Pokerstars.it da 300.000 garantiti con un satellite da 900 FPP. Ero un player alle prime armi, leggevo i libri, guardavo qualche video ma niente di troppo impegnativo. Mi trovai quasi per caso a vincere il primo premio da 40.000€. In realtà il payout premiava con 80.000€ il primo e a 4 left rifiutai di dividere alla pari. Sono convinto che a volte certe cose te le senti dentro e in quel momento, vuoi anche perché avevo già 18.000€ in tasca, ero sicuro di vincere. Subito dopo aver rifiutato sono andato ai resti (sbagliando, ma è facile parlare con il senno di poi) con Q-Q su 8-7-6 e l'avversario girò 8-8. Turn e river mi graziarono perché fecero chiudere scala a entrambi. A quel punto, per la paura di perdere quasi 20.000€ di deal, accettai e poco dopo vinsi tutti i colpi e il torneo per 40.000€. Così è iniziata la mia carriera!

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Dopo questo bella vittoria come ti sei mosso? Hai iniziato a grindare come un forsennato?

No, ho pensato prima di tutto al modo migliore per approcciarmi in maniera professionale. Ho contattato Rocco Palumbo per sapere come muovermi, dove studiare, cosa fare per vincere con costanza. Ero convinto che il poker fosse uno skill game nel quale chi si impegna fino in fondo può trasformarlo in un lavoro. Rocco mi consigliò dei siti americani che seguii con grande costanza: leggevo tutto il giorno articoli e post di strategia, dalla sera prima di andare a dormire alle pause all'università sullo smartphone, intervenivo sui forum, ero veramente concentratissimo.

Dopo qualche mese scrissi a Rocco Palumbo e Filippo Voconi per uno staking. Loro accettarono ma non andò bene: vinsi circa 7.000€, 8.000€ in tutto l'anno, sia perché le mie skills non erano sicuramente eccelse, sia per colpa del mio mindset. Molti sottovalutano questo aspetto, che in realtà conta tantissimo. Non ero sereno e non avevo neanche il tempo per dedicare tutto me stesso a questo gioco. Fu un periodo deludente, sia dal punto di vista del profit, sia da quello mentale: quando passi tutte le notti sveglio a giocare e le giornate a studiare, poi resti deluso di non ottenere grandi risultati.

Quando è arrivata la svolta nella tua carriera?

Quando ho contattato Emiliano Conti per il coaching. Lui è riuscito a stravolgere la mia visione degli MTT, sia dal punto di vista tecnico (soprattutto quando stringere o allargare i range in base agli avversari e al torneo). Mi ha spiegato come giocare in base all'oppo, vista anche la sua grande conoscenza del poker online .it. Mi ha aiutato tantissimo a scovare tutti i macro leak che avevo e che non mi rendevo conto di avere. Mi ha insegnato la parte tecnica-matematica e ha condiviso con me tutto ciò che sapeva sul field, che conosceva e conosce anche oggi alla perfezione.

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Come sei diventato un coach?

Dopo il primo anno di staking con Rocco e Filippo ho vissuto un'annata più positiva dal punto di vista del profitto, anche se avevo dei problemi in real life che non mi permettevano di giocare al massimo delle mie capacità. All'epoca facevo review con dei giocatori che in media erano tutti più forti di me e facevo fatica a mettermi in gioco. Vivevo la review troppo passivamente. Così, visto anche lo scarso tempo dovuto all'impegno universitario, iniziai a fare coaching privatamente con un rate molto basso, circa 30€/h, soprattutto per trovare i giusti stimoli. Poi, l'anno scorso, Paolo "Vladharkon" Ciuffi mi ha messo in contatto con Pokermagia e poco dopo sono diventato reclutatore e coach per un gruppo di ragazzi che giocavano ABI 10-20€. Ho iniziato a seguirli e sono molto soddisfatto perché è passato quasi un anno e tutti i miei coachati hanno fatto profitto, chi più e chi meno. La speranza è di continuare a migliorare tutti insieme nei prossimi sei mesi.

Parlaci della tua sessione da sei final table e tre vittorie: com'è andata?

Ho fatto review il giorno successivo, ho rivisto soprattutto i final table. Diciamo che nel Daily Deep ho fatto 4° ma da 20 left ho perso diversi colpi sfortunati, che non mi hanno eliminato ma fortemente danneggiato. Anche al The Big da 50€ ho chiuso 4° ma in quel caso ho sbagliato un paio di spot, quindi non ho da recriminare. Non dico di non essere soddisfatto di questi sei tavoli finali, ma qualsiasi reg MTT sa benissimo che quello che sposta davvero, anche a livello di mindset, è il big shot, ovvero la vittoria in un torneo importante come potrebbe essere un domenicale. Per me, purtroppo, il big shot manca da diverso tempo nonostante lo studio e l'impegno e questo aspetto è duro da digerire.

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Andrea Panarese e la fidanzata
Andrea Panarese e la fidanzata

Com'è andato il tuo 2015?

Quest'anno ho fatto i primi sei mesi con massa molto contenuta, circa 100-150 tornei al mese, soprattutto per conciliare la nuova avventura con Pokermagia con l'università che ho ripreso a frequentare a tempo pieno. I primi sei mesi sono stati perfetti: ho giocato poco, ho fatto tanto coaching e ho vinto circa 15.000€. Successivamente ho avuto uno swing di 6-7.000€ e a questo si sono aggiunte problematiche in real life che non mi hanno permesso di giocare nel migliore dei modi. Ora si è sistemato tutto e ho ripreso confidence con il mio gioco.

Come accennavo in precedenza, il big shot è mancato anche quest'anno, ma comunque non mi posso lamentare: finora ho vinto 26.000€ circa e in questi giorni sto giocando senza sosta, tutti i giorni, proprio per provare a centrare quel grande risultato che è mancato. Spero proprio di riuscirci in questi ultimi giorni!

So che sei molto attento ai cambiamenti del mercato del poker online. Cosa pensi della "rivoluzione" di Pokerstars?

La scelta di Pokerstars è ottimale, direi quasi necessaria per la sostenibilità e la longevità del poker online. Il taglio al VIP System creerà sicuramente una flessione sul traffico ma è difficile fare una previsione del futuro, perché non so come un amatore possa percepire questo cambiamento: per la stragrande maggioranza dei giocatori non cambierà niente. Anche per questo, sono convinto che vietare gli HUD sarà puramente una scelta di facciata, in linea con la loro politica di equilibrare il field tra professionisti e amatoriali. L'HUD serve soltanto negli spot reg vs reg, lì sposta molto, ma nel confronto tra reg e occasionale non ha peso.

Come credi che sarà questo 2016 per l'ecosistema poker online?

Probabilmente il guadagno atteso degli MTT sarà molto più alto rispetto al 2015. Questo grazie anche agli Spin & Go, che con la loro semplicità e velocità permettono a molti nuovi giocatori di debuttare nel poker online. Alcuni di questi successivamente scoprono le altre modalità e iniziano a giocarci. Credo fortemente che la liquidità aumenterà nel 2016, sia negli Spin sia negli MTT. Inoltre, sono convinto che sempre più tornei saranno adattati alle strutture live: stack più deep all'inizio e struttura più veloce. Non ho la bacchetta magica ma da quello che vedo in giro penso che il 2016 sarà un anno di svolta per il poker online, probabilmente in negativo solo per il cash game: per i reg di questa specialità non sarà per nulla facile, anche se quelli che hanno sempre vinto continueranno a farlo. Ovviamente chi si salvava con la rakeback perché era perdente ai tavoli dovrà trovare un'altra soluzione, magari gli MTT, ma occorrerrà studiare.

Infine ci tengo a dire che dal mio punto di vista le nuove politiche di marketing di Pokerstars sono perfette. Ingaggiare Cristiano Ronaldo e Neymar rientra esattamente nell'ottica di portare il poker a un pubblico mainstream. Affiancare il calcio al poker è una strategia vincente per acquisire nuovi giocatori.

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