Nell'editoriale dell'altro giorno sulle sponsorizzazioni, ipotizzavo alcuni scenari futuri del poker italiano. Tuttavia, dalle reazioni che si sono succedute, mi sono reso conto di non avere trasmesso il mio pensiero con apprezzabile precisione.
Non intendevo sostenere che il poker abbia davvero bisogno di un FAVIJ, nè che i poker pro di oggi siano dei bolliti senza futuro. Ipotizzavo uno scenario coerente con le attuali tendenze di questo mercato nel mondo, ovvero di una ricerca di nuovi sentieri, poco o per nulla battuti, nuovi canali che raggiungano un nuovo pubblico.
Ciò non significa che tale ruolo debba essere ricoperto da un totale "bimbominchia", nè che non possa essere ricoperto da un poker pro già conosciuto - e qui mi viene in mente il già citato Moschitta, che parte da una impressionante fan base di oltre 43mila followers su Facebook e quindi avrebbe tutte le potenzialità per cavalcare questo cambiamento.
Per capire bene quello che intendevo dire basta alzare gli occhi e guardare cosa sta succedendo oggi intorno a Jason Somerville, di cui proprio l'altro giorno raccontavo dell'accordo che aveva raggiunto con l'Aussie Millions per trasmettere lo streaming del torneo in esclusiva sul suo canale Twitch "jcarverpoker".
Nelle ultime ore è giunta una notizia che conferma ulteriormente questa tendenza: Somerville ha chiuso un accordo anche con il PCA, di cui sarà il broadcaster ufficiale sia per il Main Event che per il Super High Roller da 100.000$.
Ripetiamolo ancora una volta, per chi non lo avesse colto: Jason Somerville è un giocatore professionista e un torneista molto preparato, ma fino a poco tempo fa era "solo" uno dei diversi top player che il pubblico conosce e apprezza. Tuttavia, grazie al suo impegno e a un talento poliedrico, si è trasformato in qualcosa di ancora più prezioso, rispetto a un poker pro che stampa soldi: oggi Somerville è un esempio quasi unico di testimonial a 360°, che alla credibilità da giocatore ha aggiunto quella da intrattenitore, con un portfolio di 150mila follower a testimoniarlo.
Trasferendo nuovamente questo discorso sulla realtà italiana, forse adesso si riesce a cogliere meglio il punto-chiave che volevo sottolineare l'altra volta: il primo poker pro che riuscirà a fare qualcosa di simile a Jason Somerville, dimostrando dunque di riuscire ad attirare e intrattenere un pubblico nelle sue sessioni pubbliche in streaming, avrà fatto bingo e sarà il testimonial 3.0.