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Beth Shak si ricicla come poker coach, a 1.000$ l'ora...

Se sei l'ex moglie di un finanziere di Wall Street, hai la mania dello shopping compulsivo e anche la passione per il poker, è molto probabile che i soldi non ti bastino mai. Beth Shak è tutto questo e anche un po' di più, così non sorprende vedere un ritaglio di giornale scovato dal poker pro Matt Glantz su un tabloid di New York, che contiene una esilarante promozione commerciale. Eccola:

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In pratica, Beth sta cercando di riciclarsi come coach "nons'ècapitodicosa". Il pretesto è la messa in vendita del suo set di chips in una valigetta fatta a mano, ma nello spazio che nydailynews le dedica all'interno della sezione chiamata "confidenti@l", apprendiamo che la Shak viene presentata come "tre volte finalista alle World Series Of Poker". In realtà sono soltanto due, di cui una (un secondo posto a un NLHE da 3.000$ nel 2007) le valse la notorietà nel mondo del poker e anche l'ingresso nell'esercito dei red pro su Full Tilt.

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La cosa più divertente è comunque l'hourly rate come coach: senza entrare nel merito delle sue skill da giocatrice (la cui unica referenza riportata è quella di "non avere mai perso una partita di strip poker"), 1000$ all'ora sono un po' troppo anche per chi promette di insegnare alle donne come accalappiare l'uomo giusto al tavolo....

 

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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