Probabilmente, il miglior modo per mettere a segno un bluff efficace sta nel raccontare all’avversario una storia credibile. E per convincerlo poi a foldare, è necessario anche puntare proprio come faremmo nel caso avessimo davvero quello che stiamo rappresentando. A proposito di ciò, il noto Pro Gavin Smith ci offre allora un esempio concreto di cosa invece non bisogna assolutamente fare.
Durante il Main Event delle WSOP 2010, e quando i bui sono 50/100, il forte professionista russo Ivan Demidov open-raisa da UTG di 250. Il giocatore da bottone si adegua per il call e Smith fa lo stesso con a 8 da posizione di Big Blind.
Sul flop arrivano 3 a j e Gavin chiude dunque una top pair con kicker debole. “Dato che Ivan aveva rilanciato e la mia mano non era un granchè forte, nel caso lui avesse c-bettato trovando il call del ragazzo del bottone, allora avrei foldato” racconta Smith, che in carriera ha vinto un braccialetto WSOP ed un titolo del World Poker Tour.
Demidov opta invece per un check mentro l’altro punta 500 che vengono chiamati da Gavin. L’original raiser folda e sul turn arriva un 7 : Smith fa check per pot control ed il bottone lo segue per una mossa che può indicare debolezza oppure un tentativo di trapping.
Sul river scende infine un 9 che elimina la possibilità di flush draw ma che apre un progetto di scala. “Non volevo giocarmi un piatto grosso con quella mano” continua il Pro di Full Tilt Poker. “Ero propenso ad un check/call perché c’erano più chance che lui provasse a bluffare che non a chiamarmi con una mano peggiore. Su quel river potevo callare una puntata ragionevole, tipo sui 1.500. Nel caso avesse fatto 8.000 o 9.000, avrei foldato.”
L’avversario invece mette nel piatto soltanto il minimo consentito, ossia una chip da100, e Smith effettua l’ovvio call e vince il piatto con i suoi Assi mentre l’altro mostra soltanto una q . “Con quella puntata ridicola non avrebbe foldato nessuno. Voglio dire che se aveva intenzione di bluffare doveva farlo con maggior convinzione. Probabilmente l’avrei chiamato anche con soltanto K-high giusto per vedere cosa stava combinando. Quello che ripeto sempre, a chi mi chiede un consiglio di gioco, è di chiedersi ‘Cosa farei se avessi AQ in questo spot?' per poi regolarsi di conseguenza."