Quello di Ultimate Bet è stato senza dubbio uno dei peggiori scandali della storia del poker online. Come sicuramente ricorderete, i vertici dell'ormai defunta poker room ordinarono la creazione di un software noto come 'God Mode', un super-user utilizzato per truffare i giocatori.
Sono passati ormai quasi sei anni dall'esposizione dello scandalo, ma in questi giorni sono emersi ulteriori scioccanti dettagli, portati alla luce da Haley Hintze, stimato giornalista di poker americano nonché tra i primi a occuparsi della faccenda. Hintze ha pubblicato su FlushDraw.net una lunga intervista a Jack Bates, che ai tempi faceva parte del team di programmatori di ieLogic, oggi nota come iovation.
Questo dettaglio è molto importante: nei giorni scorsi, infatti, il Nevada Gaming Commission ha approvato iovation come service provider per i servizi di geolocalizzazione. Questo nonostante Hintze abbia inviato alla commissione la stessa intervista/deposizione che Haley ha fatto a Bates e di cui vi riportiamo i passaggi più significativi.
In questo Articolo:
Come nasce il God Mode, anzi, lo Stealth Observer Mode
"Parliamo della creazione di quello che dovremmo chiamare Stealth Observer Mode, più che God Mode. Prima di questo c'era, sul server stesso - il cui accesso era strettamente controllato - un client che permetteva all'admin di controllare i file di log e/o cercare informazioni sul database MySQL sulle mani.
Non credo fosse un tool; non sono a conoscenza dell'eventuale esistenza di un tool precedente:solo io e altre tre persone, che io sappia, eravamo autorizzati ad accedere al server. Su quel server potevi vedere l'action live in modo da osservare le hole card.
Eravamo io, Daniel Cunningham (l'ingegnere capo della compagnia e software designer), Jason DeHaan (CTO dell'azienda) e Brian Russ (più avanti Bates ricorderà un quinto programmatore, Scott Kirkowski, ndr)".
La proposta del tool
"Facevamo questi meeting regolarmente, dove discutevamo piani, scadenze, cose del genere. In questa riunione particolare dovevamo parlare di diversi aggiornamenti, quando saltò fuori la discussione di questo strumento (la creazione dello Stealth Observer, ndr). Io e altri non eravamo d'accordo. Mi ricordo in particolare che John Salyer disse qualcosa come 'non può venire nulla di buono da una cosa simile'.
Io se non ricordo male dissi qualcosa tipo 'con tutto il lavoro sulla sicurezza che ho fatto, voi proponete questo?'. Comunicammo chiaramente a Jason DeHaan che non volevamo fare una cosa del genere. Ricordo chiaramente che Jason disse che Russ voleva questa feature perché credeva ci fossero dei cheater".
"Lo strumento era formato da due parti: una era sul server, l'altra era - tecnicamente parlando - una modifica compile-time del cliente, tale che per poter costruire lo stealth observer occorreva una build separata da gestire con uno studio digitale, cosa che utilizzavano per tutti i lavori che facevano sul client.
Come funzionava? C'era un database nel sistema che conteneva una lista degli utenti che avevano il permesso di usare lo stealth observer. In ogni caso, lo stealht boserver non poteva giocare, ma su questo tornerò a breve.
L'altra parte era sul client, come detto. Fino a poco tempo fa, quando ho letto su Internet di un tizio che in pratica aveva decompilato o disassemblato il client per vedere come funzionava, non sapevo nulla. Non sapevo che oltre a una user name e a una password c'era un layer aggiuntivo, o una cosa del genere, che doveva essere una chiave di registro.
Ecco come penso che funzionasse: nel client, potevi scrivere e inviare un messaggio che contenesse le hole card di tutti i giocatori al tavolo: era un messaggio speciale: credo fosse questa la parte creata appositamente".
In conclusione
Vi risparmiamo gran parte dei dettagli tecnici di programmazione, riassumendo la seconda parte dell'intervista. In pratica, Bates racconta di come il client del software 'God Mode' dovesse essere aggiornato costantemente, ad ogni aggiornamento del software di Ultimate Bet, e di come questo venisse fatto girare via mail.
L'utilizzo del 'God Mode' su Ultimate Bet risalirebbe al 2003, secondo Bates e secondo le varie ricostruzioni circa l'accaduto. A quanto pare, iovation ai tempi operava a Portland e non a Toronto, come sembrava inizialmente. Questo significa che la truffa fu perpetrata all'interno dei confini degli Stati Uniti e non al di fuori.
Un dettaglio apparentemente insignificante, questo, ma non lo è affatto. Ed è per questo motivo che l'approvazione di ieLogic, nata sulle cenere di iovation, da parte della Nevada Gaming Commission, fa decisamente storcere il naso.
Hintze ha promesso di rivelare ulteriori dettagli nei prossimi giorni. Naturalmente vi terremo aggiornati qualora emergessero altri particolari rilevanti.