La Global Poker League (GPL) esordirà ufficialmente martedì prossimo, il 5 aprile. Quel giorno sarà storico per la competizione ideata da Alex Dreyfus ma anche per tutto il poker sportivo, considerando che si tratterà del primo passo di un'operazione commerciale e mediatica mai vista prima in questo mondo.
Le aspettative sono alte, gli appassionati di poker sono molto curiosi di assistere a questo format e i capitani delle 12 squadre sono impegnatissimi nella scelta delle wild card, ovvero di quei giocatori non presenti nella graduatoria del Global Poker Index (GPI). Due giorni fa vi abbiamo riportato le scelte di Max Pescatori, che ha deciso di chiamare nei Rome Emperors l'amico Todd Brunson (come vi avevamo ampiamente anticipato) e di auto-selezionarsi come giocatore della squadra. Quasi tutti i capitani hanno scelto o sceglieranno di mettersi in gioco in prima persona, tranne Philipp Gruissem.
Il giovane manager dei Berlin Bears ha infatti deciso a sorpresa di restare in panchina. Le sorprese, però, non finiscono qua. Escludendosi aveva a disposizione due pick invece di uno e come prima scelta ha optato per un nome veramente impensabile: Bill Perkins. Mentre tutti gli altri capitani cercavano player skillati e adatti a garantire competitività in qualsiasi gioco (6-max, heads-up, online, live etc), Gruissem ha dato fiducia a un giocatore amatoriale, che considera il poker come il suo passatempo preferito. Il miliardario statunitense ha accettato e parteciperà alla competizione con il team berlinese, portando quel mix di entusiasmo e leggerezza che lo ha sempre contraddistinto nelle apparizioni televisive.
I dubbi, ovviamente, riguardano le skills che metterà in campo, certamente inferiori a quelle che avrebbe potuto garantire qualche altra wild card. In questo senso, Gruissem ha rimediato scegliendo come secondo pick Daniel "Jungleman12" Cates. Una strategia particolare, che potrebbe rivelarsi tanto geniale quanto disastrosa.
Intanto c'è anche chi ha fatto capire più o meno esplicitamente di ritenere svantaggioso accettare la chiamata da parte di un team. Parliamo di Doug "WCGRider" Polk, che nel corso del podcast di Joe Ingram ha dichiarato: "Non parteciperò alla GPL. Lo farei solo per promuovere la mia scuola di coaching e il mio nome, ma... Hai visto quanto ti viene richiesto e quanto vieni pagato? La paga che ricevi non è per niente buona e ci sono tantissime ore da giocare. Penso comunque che potrei garantire un edge a qualsiasi team e che se promettessi di dare il massimo verrei sicuramente scelto".
Quello della retribuzione è un argomento spinoso, di cui avevamo già parlato riportandovi le dichiarazioni al veleno di Tristan Wade (con relativa risposta di Dreyfus). Polemiche a parte, comunque, la Global Poker League è vicinissima all'esordio e tutti sono sono in fibrillazione per vedere che impatto avrà sul mondo del poker. Il primo match si giocherà il 5 aprile in formato 6-max con protagonisti i team di Hong Kong, Mosca, Berlino, Parigi, Roma e Londra.