Il Poker After Dark è stato per anni fucina di mani clamorose. Lo show ci ha mostrato però anche diversi errori di valutazione da parte dei top player che si sono alternati, errori che non hanno risparmiato neppure un fenomeno come Phil Ivey.
Dopo il fold di Patrik Antonius, ‘No Home Jerome’ apre il gioco rilanciando a $2.500 con Q 7 . Tom Dwan getta le carte nel muck, ma David Peat da bottone ha K K e ovviamente vuole dire la sua nel piatto, sebbene si limiti al call.
Eli Elezra rinuncia al suo small blind, mentre David Oppenheim valuta di avere le pot odds giuste per chiamare da grande buio con una mano marginale come 7 5 . Dunque sono tre i giocatori a contendersi un piatto che prima del flop vale $8.900 – stiamo giocando cash.
Il flop è 4 9 J . Oppenheim fa check, mentre Phil Ivey va in continuation bet, puntando $5.500. David Peat non può certo lasciare andare la sua pocket pair di re, e come già fatto pre-flop opta per il semplice call. Oppenheim non ha nulla e contro due avversari vede bene di foldare.
Il turn è un A , non proprio la carta ideale per la mano di Peat. Phil Ivey non spara un secondo colpo e lascia la parola al suo avversario, il quale decide di mantenere bassa la dimensione del piatto facendo check-behind.
Al river, un 5 , il piatto è lievitato a $19.900. Phil Ivey si esibisce nel suo secondo check consecutivo, mentre David Peat non ci pensa due volte prima di lanciare nel piatto una chip da $10.000 tondi tondi.
La puntata di Peat è per valore, naturalmente, ma Phil Ivey non gli crede e decide di chiamare, sebbene abbia solo donna-carta alta. Una linea di gioco molto particolare quella tenuta dal giocatore di colore, che però stavolta non ha pagato.
Phil Ivey vs David Peat, un hero call che fa male
[youtube]http://youtu.be/VxfovJOct0[/youtube]