Poker liveA cavallo tra 2011 e 2012 Andrea Dato raggiunse per due volte il final table della tappa veneziana del World Poker Tour. A dicembre arrivò 3° nel Main Event da 3.300€ (vinto da Edoardo Alescio su Steve O'Dwyer) e a febbraio ottenne nuovamente la medaglia di bronzo nel WPT Venice Grand Prix da 4.950€ di iscrizione. In quell'occasione si scontrò più volte al tavolo finale con il russo Rinat Bogdanov, player amatoriale che con alcune giocate fantasiose mise in difficoltà più di un avversario. Oggi vi raccontiamo una di queste mosse: il bluff in mini-raise con il quale costrinse Datino ad abbandonare una buona mano al tavolo finale.
Ad aprire il gioco è proprio il russo, che dal cutoff rilancia a 33.000 su blinds 8.000/16.000 con in mano 9 7 . Foldano tutti e dal big blind il chipleader Andrea Dato si limita al call con a q . Il flop è k 8 4 . Dato fa check e sceglie di chiamare con A-high sulla continuation bet di Bogdanov a 45.000. Il turn è un 8 sul quale entrambi i giocatori fanno check, mentre al river si accende l'action.
L'ultima carta è infatti una q che consegna a Dato una ottima second pair. Visto il doppio check sul turn, il professionista italiano esce in puntata, ma lo fa con una puntata molto piccola: 45.0000 su un pot da 176.000. Questa size insospettisce il russo, che probabilmente pensa di trovarsi di fronte a una stopping bet. Per questo motivo, nonostante abbia il nulla più totale in mano, opta per un rilancio, quasi certamente per simulare un 8 slowplayato sul turn.
Bogdanov mette in mezzo min-raise da 90.000 e Dato non ci pensa nemmeno un secondo: lancia la sua mano nel muck e dice addio al piatto. Il suo avversario sorride e incassa le oltre 200.000 chips, che contribuiranno a fargli vincere il titolo WPT per 229.800€. Niente male per un giocatore amatoriale...
Questo lo scontro tra Dato e Bogdanov:
