Cosa c'entra il braccio di ferro tra Fiba e le federazioni nazionali di basket ribelli con le prospettive di inserimento del poker tra le discipline olimpiche? E cosa c'entra il poker con il basket e con la candidatura olimpica di Roma 2024? Apparentemente nulla, ma c'è un nome che potrebbe essere il minimo comun denominatore in una serie di scenari possibili: quello di Patrick Baumann.
Il dirigente svizzero, già segretario generale della FIBA (International Basketball Federation), è diventato ieri nuovo presidente di SportAccord. Quest'ultima è una organizzazione no-profit che raggruppa tutte le federazioni sportive, olimpiche e non olimpiche. Vediamo adesso come incasellare i pezzi di questo complicatissimo puzzle.
Se seguite la pallacanestro, avrete saputo della clamorosa squalifica, da parte della FIBA, di 14 federazioni nazionali, tra cui l'italiana FIP. La colpa di queste ultime era di aver acconsentito che alcune società affiliate (nel caso dell'Italia Reggio Emilia, Sassari e Trento) aderissero alla Eurocup (organizzata da Euroleague Basketball) rifiutando così di partecipare alla neonata Basketball Champions League, ideata proprio dalla Fiba. Nelle ultime ore il pericolo è stato scongiurato, con il rientro nei ranghi delle tre società italiane ribelli e la pace fatta tra FIP e Fiba. In ballo, oltre alla squalifica in sè, c'era anche la possibilità di venire esclusi dalla corsa a un posto per le Olimpiadi di Rio, che l'Italia di Ettore Messina si disputerà nel prossimo Pre-olimpico che si giocherà a Torino.
Nel frattempo, si svolgevano anche le elezioni per il nuovo presidente di Sportaccord. I candidati erano lo stesso Baumann e la russa Anna Arzhanova, 55 anni e presidente della federazione mondiale sport subacquei. Oltre alla carica in sè, in ballo c'erano delicati equilibri politici, primo fra tutti quello tra la stessa SportAccord e il CIO. Il presidente uscente di SportAccord Marius Vizer aveva attaccato duramente il CIO e il suo presidente Thomas Bach, provocando una pericolosa frattura diplomatica.
L'elezione di Baumann, che tra le altre cariche è già da anni membro del CIO, rasserena decisamente i rapporti tra SportAccord e il Comitato Olimpico, pronti nuovamente a una intensa e proficua collaborazione. Ma questi ultimi sviluppi politici portano con sè anche altre chiavi di lettura, che riguardano la candidatura di Roma 2024 e anche il poker.
Come saprete, la capitale d'Italia è tra le candidate a ospitare i Giochi Olimpici del 2024, insieme a Budapest, Los Angeles e Parigi. E la capitale francese, per evitare rischi di venire bruciati sul filo di lana come accadde qualche anno fa con Londra, ha deciso di fare le cose in grande. Pochi giorni fa, alla Sportaccord convention di Losanna, la delegazione di Parigi 2024 è stata accolta proprio da Patrick Baumann che - come riporta l'agenzia Adnkronos - si è intrattenuto a lungo con i francesi. Nulla che somigli a un endorsement ufficiale, ma qualche preoccupazione in più per il comitato promotore di Roma 2024.

Infine, il poker. Da tempo l'IFP (International Federation of Poker) sta operando un importante "lavoro ai fianchi" per entrare come membro permanente di SportAccord: un ingresso della IFP significherebbe l'immediato riconoscimento ufficiale del poker come "mind sport" e una realistica prospettiva di ingresso tra gli sport olimpici.
Vista la concomitanza con le elezioni, la richiesta di IFP è stata rinviata di qualche mese, ma il suo ingresso in SportAccord è ormai solo questione di tempo. E con un presidente come Baumann, che ha normalizzato i rapporti con il CIO e lascia prevedere ottime prospettive di collaborazione con SportAccord, le speranze olimpiche del poker potrebbero diventare qualcosa di più di un sogno.