ScommesseCaso Leicester, il mercato del betting deve fermarsi e riflettere sui meccanismi che non hanno funzionato nella gestione del rischio e che hanno dato spazio agli scommettitori. Abbiamo dato evidenza alle ingenti perdite nette ufficiali dei principali bookmakers britannici nel mercato antepost, lo faremo anche per quanto riguarda le altre scommesse, ora però voglio soffermarmi su un altro aspetto.
Alla fine, la vittoria di Mister Ranieri e dei suoi ragazzi è un trionfo per il mondo del betting. Voi direte che sono impazzito, gli allibratori hanno perso 25 milioni di sterline solo in Gran Bretagna, ma c'è un aspetto da considerare: marketing e pubblicità "gratuita" (forse pagata a caro prezzo...).
I tre più grandi bookies hanno perso - in base a quanto dichiarato ad ESPN - 7,7 milioni di sterline solo sul Leicester.
William Hill è andata sotto con Vardy e company per 3,2 milioni. Ha pagato 25 bets 5.000 a 1. La quota è alta ma il numero di tagliandi vinti è veramente esiguo rispetto alla massa che ogni anno punta sulle favorite in Premier.
Fred Done, patron di BetFred, a fini promozionali ama pagare le scommesse in anticipo: anche quest’anno ha versato il 3 aprile 1.087.000 sterline per le Foxes.
Ladbrokes come detto ha onorato 47 scommesse ma ben 24 punters hanno accettato l'offerta del book per chiudere a prezzo scontato. A marzo uno scommettitore che si era ballato 50 sterline ad agosto, ha accettato offerta pari a 72.000 pounds . Un altro bettor è stato liquidato con 42.570$ dopo aver piazzato una scommessa di 30$.
E' evidente come da queste statistiche, pochi scommettitori (qualche centinaio) hanno messo in ginocchio il betting britannico per una volta.
Su una singola squadra o evento è stata la perdita più alta registrata da Ladbrokes: le quote sono ben 119 volte inferiori a quando Buster Douglas ha battuto Mike Tyson nel 1991 (il prezzo offerto al tempo era 42-1) e 5 volte inferiori quando la squadra di Hockey degli Stati Uniti batté la Russia nei giochi olimpici del 1980, il famoso "Miracle of Ice".
Ranieri e i suoi ragazzi hanno scritto la storia e le curiosità si diffondono sul web a macchia d'olio. Karisma Kapoor, tifoso delle volpi blu, ha puntato 2 sterline lo scorso agosto su Vardy e company. Oggi si presenterà con il tagliando che vale 10.000 pounds.
La favola Leicester è il più grande spot di sempre sulle scommesse.
"Questo risultato ci costa parecchio ma è la cosa migliore che potesse mai accadere" ha affermato Mark Pearson, PR di BetFred.
"Siamo lieti di pagare il Leicester" ha dichiarato Jim Mullen, amministratore delegato di Ladbrokes che ha rivelato che l'imprevedibilità della Premier League alla fine è stata redditizia per loro. "questa vittoria è una grande notizia per il settore delle scommesse. Ci saranno più persone interessate al calcio e al betting".
Clare, manager di Coral Eurobet, è d'accordo: "é bello vedere che la gente comune può vincere e che i bookies sbagliano". Per Pearson il prossimo anno ci sarà un record della raccolta nelle scommesse antepost della Premier League.
Alla fine, se ci pensate bene, per i bookmakers sarà l'affare del secolo (a prescindere dalle perdite ingenti pagate), una campagna marketing inattesa e non programmata ma che arriva dritta al cuore e alla testa di ogni singolo tifoso, costata 25 milioni di sterline ma che ha avvicinato tantissimi appassionati di calcio al mondo delle scommesse. Tutti i media occidentali e non solo, hanno parlato delle puntate sulla squadra di Ranieri.
Quanti supporters il prossimo anno punteranno senza criterio sugli underdogs e sulla propria squadra del cuore? Quei 25 milioni di sterline appena pagati, gli allibratori se li riprenderanno nel giro di poco tempo con gli interessi.
Il nostro pensiero però va invece ai più sfortunati: se a Leicester alcuni betting shop (i classici negozi di scommesse) hanno una gestione del banco separata dal service provider, è senza dubbio un disastro per loro. I volumi sulle altre squadre difficilmente potranno compensare le vincite sulle foxes. In tal caso i goal di Vardy sono state autentiche mazzate ed è opportuno parlare di "banco" a rischio. Ma si tratta di casi limitati.
La sensazione è che in generale, il Leicester sia stato un grosso affare in un'ottica di lungo periodo, per l’industria britannica del betting.
