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Dario Sammartino: "Polk ha ragione, ma dice cose che io dicevo già 5 anni fa"

Dopo Rocco Palumbo - e la parentesi di Dan Cates - è la volta di Dario Sammartino. Il "madgenius" del poker italiano ha letto le esternazioni di Doug Polk a proposito della presunta superiorità dei giocatori di cash rispetto a quelli di tornei, accettando di dire la sua sull'argomento.

Il parere di Dario è piuttosto semplice: "Doug Polk ha ragione su tutta la linea, solo che io queste cose le dicevo già 5 anni fa, lui le dice oggi e ne nasce tutto questo casino. Quindi diciamo che la penso come lui, anche se sarebbe più corretto dire che è lui a pensarla come me..."

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E se a dirlo è Sammartino, unanimemente considerato giocatore d'elite sia nel cash game che negli MTT, c'è da credergli. Lo stesso Dario ammette di andare contro le proprie convinzioni, nel momento in cui ormai da qualche tempo si dedica molto più a tornei (live e online) che al cash game. "Penso sia una questione di stimoli, che nel cash non ho praticamente più e mi siedo solo in presenza di qualche partita davvero bella e "libidinosa"."

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E' un periodo particolarmente intenso, nella vita del 29enne professionista napoletano, in questi giorni totalmente assorbito da grinding e ... basket. Dario è infatti grande appassionato di NBA: "Sì, è vero, tra SCOOP e playoff NBA non ho tempo per molto altro, per adesso."

Dopo la maratona monegasca dell'EPT Grand Final, le dolci fatiche di "madgenius" sono appena all'inizio e puntano, come lui stesso ci aveva annunciato poco più di un mese fa, alle WSOP 2016, dove trascorrerà circa un mese e mezzo con tanti tornei in programma tra cui il 111.111$ One Drop High Roller.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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