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WSOP 2016: controscoppio scala reale vs scala colore, ma era un errore della grafica...

Un colpo di scena tra i più pazzeschi che si siano mai visti alle WSOP, ma accaduto grazie a un errore della regia. Uno showdown "troppo bello per essere vero", alla fine di un colpo comunque spettacolare che ha inciso in maniera decisiva sul final table del WSOP 2016 Event #1.

Siamo nell'evento inaugurale delle World Series, quello dedicato ai dipendenti dei casinò e del settore del gaming in generale. Al final table, rimasti in 5, ci sono lo statunitense Brian Mikesh e il connazionale Christopher Sand, che poi andrà a vincere il braccialetto anche in virtù di questo pazzesco colpo.

Apre Mikesh da utg a 80.000 con k q , da big blind Sand difende con 9 7 . Il flop è subito pazzesco: 10 j 8 !

Sand floppa una incredibile scala colore mentre anche Mikesh starà strabuzzando gli occhi, in virtù del suo colore second nut con draw di scala colore (solo teorico, visto che il 9 è in mano all'avversario) e di scala reale!

Sand checka, Mikesh punta 60.000, Sand fa un po' di scena prima di chiamare.

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Il turn è un 9 , Sand checka ancora e Mikesh stavolta punta 135.000, Sand tende la trappola rilanciando a 310mila, Mikesh manda resto per 695mila totali trovando il più immediato dei call!

A questo punto, un errore della grafica fa pensare per qualche istante all'incredibile re-draw: appare infatti un a sul river, ma in realtà il dealer non ha ancora neanche posizionato le carte dei due giocatori per lo showdown...
In pratica, la regia stava preparando la grafica per l'unico out a disposizione di Mikesh, collocandolo però erroneamente già sul board.

La fine del film sarà - purtroppo per Mikesh - molto meno epica... Ecco il video della mano, che inizia al minuto 38:30.

[youtube]https://youtu.be/uC4eBTaqdBw[/youtube]
Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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