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Twitch e Steam bannano il gambling: gli eSports fanno rumore ma a pagare sarà il poker online

Settimana nera per l'industria del gambling online con la presa di posizione netta delle piattaforme Steam e Twitch che prendono le distanze dal mondo del gioco d'azzardo. Il fenomeno delle scommesse sugli eventi degli eSports (trasmessi live sul network di Amazon) sta avendo una portata sempre più ingombrante a tal punto da mettere in imbarazzo le principali reti per la promozione di video games.

Gli eSports sono molto popolari soprattutto negli Stati Uniti ed in Cina dove è vietato a qualsiasi livello scommettere su internet. Il conto salatissimo però lo potrebbe pagare soprattutto il poker online.

Le rooms ed i poker pro hanno investito (soldi e tempo) in questi anni, soprattutto su Twitch che è diventata la piattaforma ideale per trasmettere in live streaming, considerando i pericoli (altissimi) di ban da parte di Facebook che ha una politica non del tutto chiara nel settore.

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Questa settimana prima Steam e, successivamente la creatura di Amazon, hanno preso le distanze dal mondo del gambling in modo ufficiale. L'ammonizione al settore suona come una promessa: presto si passerà dalle parole ai fatti. D'altronde senza una regolamentazione, i due network si esporrebbero a rischi legali enormi, in particolare per quanto concerne la diffusione del gioco minorile. Considerando che non hanno ricavi diretti dal settore, perché rischiare? Questo il punto di vista delle due aziende (Valve Corporation che controlla Steam e Amazon proprietaria di Twtich).

Steam è stata coinvolta di recente in forti polemiche, in merito alla funzionalità (attiva sulla propria piattaforma) di consentire lo scambio agli utenti in-game di qualsiasi tipo di oggetto o servizio. Tale possibilità infatti è stata sfruttata al massimo da skin di gambling e scommesse. Valve (la software house che ha sviluppato Steam) ha già annunciato ban a raffica. L'azienda ha specificato che non ha "alcun rapporto d'affari con nessuno di questi siti" e non ha mai ricevuto soldi.

Valve ha dichiarato: "nel 2011 abbiamo aggiunto una funzionalità di Steam che ha permesso agli utenti di scambiare oggetti in game come un modo per rendere più facile per le persone di ottenere items per i giochi che volevano in modo più economico".

"Da quel momento, diversi siti d'azzardo hanno iniziato a sfruttare il sistema commerciale di Steam e ci sono stati rumors falsi circa il nostro coinvolgimento con questi portali. E' nostra intenzione chiarire che non abbiamo alcun tipo di rapporto commerciale con qualsiasi di questi siti di gambling. Steam non dispone di un sistema per trasformare questi items scambiati in game, in denaro nel mondo reale".

"Stiamo per inviare degli avvisi a questi siti, chiedendo loro la cessazione delle operazioni attraverso Steam". Tradotto: ban a raffica in arrivo e fine dell'era dei "pirati" senza alcun limite ai messaggi pubblicitari.

E la posizione di Youtube al riguardo? Favorirà le dirette streaming? Lo scandalo si è verificato proprio sul terzo sito più visitato al mondo ed i rischi legali sono noti a Google (proprietario della piattaforma) che già attua una politica molto rigida sul suo motore di ricerca in merito alla promozione del gambling.

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Come detto, la presa di posizione di Steam e Twitch non è altro che l'effetto domino dello scandalo verificatosi poche settimane fa su Youtube che è stato teatro di una promozione "scellerata" a favore di un sito di betting (GSGO Lotto), ad opera di alcuni gamer di fama mondiale di Counter Strike. Tali messaggi erano stati diffusi senza il supporto di una corretta informazione. Un particolare non da poco, considerando che la promozione in questione non ha tenuto conto dei limiti concernenti dalla tutela del gioco minorile e degli avvisi necessari per limitare il fenomeno.

Queste piattaforme sono frequentate per lo più da ragazzi con età inferiore ai 18 anni che ignorano del tutto i pericoli dell'e-gaming e le normative in vigore. Per questo motivo è necessaria una regolamentazione chiara.

In queste ore però l'avvertimento più inquietante per il mondo del gambling (ed in particolare del poker online) è arrivata da Twitch che si è allineata sulle posizioni di Valve Corporation che - secondo SBCNews - avrebbe già bannato diverse skin e bookmakers.

Twitch.tv ha messo in guardia i suoi utenti e li ha invitati a fermare qualsiasi attività promozionale riguardo alle scommesse e alle attività concernenti il gioco d'azzardo. Per il mondo del poker - nel lungo termine - questo particolare rappresenta un'autentica mazzata. Chi sarà ancora disposto ad investire dopo tali avvertimenti? Le associazioni di bookmakers e siti di gioco dovrebbero fin da ora provare, attraverso il dialogo con le istituzioni ed i social network, a regolamentare i messaggi promozionali, attraverso un primo codice di autodisciplina su queste piattaforme.

"Vi ricordiamo, in linea con i termini del servizio di Twitch, che non sono ammesse trasmissioni - si legge nel comunicato dell'azienda di Amazon - contrarie ai termini di servizio. Pertanto, i contenuti trasmessi che promuovono servizi che violano le restrizioni indicate da Valve, sono vietate anche su Twtich. Le nostre regole di condotta elenca anche altri esempi come la riproduzione di giochi pirata e giocare su server privati non autorizzati".

Decisa quindi la presa di posizione di Twitch riguardo il gambling online. Sarà necessaria una regolamentazione ad hoc, onde evitare un isolamento definitivo del mondo del gioco d'azzardo e che in rete circolino messaggi promozionali sbagliati nei confronti dei minori.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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