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La National Football League vieta il poker ai suoi giocatori

Larry Fitzgerald, una delle stelle NFL a cui è stato impedito di partecipare al torneo di beneficenzaAnche quest'anno Phil Hellmuth, Annie Duke, Howard Lederer e Johnny Chan, assieme ad altri big del poker e dello spettacolo, hanno aderito con il solito entusiasmo al torneo di beneficenza che raccoglie fondi per i bambini africani organizzato dalla Starkey Hearing Foundation e da Pros for Africa. Il torneo si è svolto lo scorso week end al Golden Nugget di Las Vegas.

Ma se dalla community del poker e dallo show-biz il sostegno verso le iniziative benefiche arriva sempre puntuale e con il massimo entusiasmo, non si può dire che la lega americana del football abbia mostrato la stessa sensibilità.

Infatti la NFL ha vietato di giocare a poker alle 25 stelle del football accorse al Golden Nugget in sostegno della nobile iniziativa. Giocatori celebri negli States come Larry Fitzgerald degli Arizona Cardinals o Adrian Peterson dei Minnesota Vikings sono dunque rimasti in “panchina”, increduli, a guardare giocare gli altri.

Non è una novità che la lega del football più importante d'America non veda di buon occhio il poker. Quando nel 2006 fu approvata la controversa UIGEA (la legge che impediva alle banche USA transazioni di denaro tra siti web di gambling registrate all'estero e i cittadini americani) la NFL fece di tutto per tenere le scommesse sul football lontane da questa restrizione così penalizzante e ci riuscì, accanendosi invece contro il poker online. Infatti per la National Football League, il poker sottrae tempo e – soprattutto – denaro a tutte le attività correlate al football: scommesse sportive in primis.

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Phil Hellmuth, come al solito mattatoreCon un buy-in di 2000$ e 500$ re-buy, la decisione della NFL di vietare ai 25 football player di partecipare al torneo è costata come minimo 50.000$ di incasso. Una cifra considerevole, che avrebbe migliorato la qualità della vita a parecchi bambini africani. Nonostante ciò, il torneo di beneficenza ha riscosso il successo sperato: sono stati più di 350 gli iscritti tra Pro e celebrities hollywoodiane come l'attore Steve Martin o l'ex Incredibile Hulk, Lou Ferrigno.

Mattatore dell'evento è stato Phil Hellmuth che ha anche twittato una sorta di report per tutta la durata della manifestazione. Sappiamo bene quanto Hellmuth ami impressionare i suoi followers snocciolando i nomi delle star che incontra e ostentando con esse una certa familiarità. E puntuale è arrivato anche stavolta il tweet di Phil :”Qualcuno ha chiesto a Steve Martin perché partecipa a questo torneo di beneficenza al Golden Nugget. Lui ha risposto: 'sono qui per Phil'. Mi ha fatto così felice!”

Sempre inguaribilmente egocentrico, Phil Hellmuth, ma di certo anche divertente e filantropo. Lo stesso non si può dire della NFL, un colosso in America che in questa occasione ha mostrato il lato peggiore di sé.

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