Oggi Fedor Holz è uno dei volti più noti nel mondo del poker grazie a una serie di risultati semplicemente incredibili che ha messo a segno negli ultimi mesi. Solo nel 2016 il tedesco ha accumulato vincite per oltre 15 milioni di dollari, portando il suo score all-time alla mirabolante cifra 20.2 milioni.
A soli 23 anni Fedor Holz è il giocatore tedesco che ha vinto più soldi nella storia del poker live ed è il 9° più vincente di tutti i tempi, senza distinzioni di nazionalità. Negli ultimi due anni ha vinto quasi la stessa somma raggiunta da Phil Hellmuth in trent'anni di carriera.
Quando si parla di Fedor Holz ci si riferisce soprattutto al presente (i suoi risultati) e al futuro (la volontà ribadita più volte di allontanarsi dal poker, almeno parzialmente), ma raramente si è parlato del suo passato. Il motivo principale è che lo stesso Holz non ha mai voluto sbottonarsi eccessivamente sui suoi inizi nel poker e sulla sua vita, prima di diventare professionista, ma è senza dubbio vero che anche i giornalisti che lo hanno intervistato hanno sempre preferito concentrarsi sui recenti successi piuttosto che sul suo background.
Una delle rare occasioni nelle quali Fedor ha ripercorso la sua storia nel poker è avvenuta durante un'intervista con Lee Davy di Calvinayre.com. In quella circostanza, grazie anche all'ottimo lavoro di Davy, il vincitore del Big One Drop 2016 è tornato indietro con la mente a quando non era nemmeno un poker pro. Sembra essere passato tanto tempo, eppure parliamo solo di quattro anni fa.

FEDOR HOLZ: COME HA AVUTO INIZIO LA SUA CARRIERA
Si può dire che la carriera di Fedor Holz abbia avuto inizio il 6 settembre del 2012, esattamente quattro anni e un giorno fa. All'epoca il tedesco aveva 19 anni e si stava giocando la vittoria in un torneo delle Deepstack Series di Rozvadov. Era il Main Event e Fedor era riuscito ad arrivare in heads-up contro il "padrone di casa" Tomas Petru. Dopo un'intensa battaglia al tavolo verde, il ceco riuscì a prevalere e a vincere la prima moneta da €24.858. Holz chiuse da runner-up per €15.320 e solo allora si convinse che si sarebbe potuto togliere grandi soddisfazioni nel poker.
"La mia vita era molto differente all'epoca", ha raccontato nell'intervista dello scorso luglio riferendosi ai mesi che precedettero quel torneo. "È persino difficile ricordare com'era. Vivevo in una una piccola stanza in una casa che condividevo con altri ragazzi che facevano l'università e non sapevano nulla di poker. Io avevo appena mollato l'università e non avevo soldi. Sicuramente avevo meno di €1.000 a mio nome".
Fedor era uno dei tanti ragazzini rimasti affascinati dal sogno del poker: vincere soldi con le proprie abilità e ottenere una libertà economica che solo pochissime altre professioni sono in grado di assicurare. Al tempo stesso, però, solo una piccolissima percentuale di chi prova a diventare professionista riesce a diventare un top player. Holz ne era consapevole, così come la sua famiglia.
"Non avevo un piano preciso su cosa fare dopo aver lasciato la scuola. Questo era un problema e la mia famiglia non ne era per nulla contenta. Erano preoccupati. Ma io stavo facendo quello che volevo: in quel momento della mia vita mi piaceva il poker e decisi di dedicargli tutto il mio tempo".
La preoccupazione della famiglia derivava dalle grandi aspettative che tutti nutrivano nei suoi confronti. Fedor dice di aver subito una forte pressione da parte dei famigliari per continuare gli studi e seguire un percorso più appropriato rispetto alla carriera di poker pro.
"La pressione su di me derivava dagli ottimi risultati che avevo ottenuto all'inizio del mio percorso scolastico. Le persone avevano questa idea di me come di un ragazzo che doveva assolutamente eccellere in tutto ciò che faceva. Non sarei mai riuscito a superare le loro aspettative e questo era molto frustrante a volte. Prima di dedicarmi full time al poker, studiavo informatica all'università, ma non ero determinato e mi rendevo conto di non essere bravo come mi sarebbe piaciuto. Anche questo era molto frustrante".
In un certo senso, il poker gli ha dato una possibilità di scappare a questa pressione. La sua storia sembra molto simile a quella di Ryan Fee che vi abbia raccontato la scorsa settimana. Il professionista statunitense ha detto di non aver scelto il poker per evitare di dover fare un lavoro normale, ma di aver scelto il poker per poter essere felice. Costretto a dover sempre rispettare le aspettative nei suoi confronti, anche Fedor ha visto nel poker una forma di libertà.

Il primo tentativo con il poker non andò molto bene, ma il 2013 fu l'anno della svolta.
"Nel 2012 ho runnato male online. Non sapevo nemmeno dove andare e grazie ai soldi vinti a Rozvadov decisi di fare ciò che più mi piaceva. Ho viaggiato per il mondo, ho visitato il Sud America, l'Asia e l'Europa. Poi ho iniziato a giocare di più e mi sono trasferito a Vienna. Ho tagliato molte cose dalla mia vita che mi buttavano giù e ho avuto subito successo. Avevo fondi a sufficienza per sperimentare molte cose, come giocare dal vivo, stakare altre persone, giocare con i miei soldi... Ero super felice. È stato l'inizio di tutto".
Dal febbraio 2013 (quando chiuse 10° nel WPT di Baden), Fedor Holz non si è più fermato: ha vinto centinaia di migliaia di dollari online e milioni di dollari dal vivo. Dopo poco più di tre anni ha ottenuto talmente tanto da sentirsi appagato e dichiarare di voler abbandonare l'approccio professionistico al poker. Ora giocherà principalmente per divertirsi e utilizzerà i soldi accumulati per "qualcosa di più grande", per riprendere le sue stesse parole. In poco più di tre anni, il suo sogno pokeristico si è già completamente realizzato.