Abbiamo nominato Joe Ingram un'infinità di volte su queste pagine, quasi sempre per parlare dei suoi preziosi podcast. Con "Chicagojoey" abbiamo scoperto retroscena sul mondo high stakes, abbiamo sentito l'opinione di alcuni dei più forti e famosi professionisti al mondo e soprattutto siamo riusciti a conoscere l'aspetto più umano dei temibili poker player che vincono cifre da capogiro ai tavoli.
Grazie al suo ottimo lavoro come host, è facile dimenticarsi che Joe Ingram è prima di tutto un giocatore professionista, che in passato ha accumulato centinaia di migliaia di dollari di profitto nel PLO e si è reso protagonista di autentiche imprese ai tavoli (una su tutte: il record di mani giocate in un giorno al cash game, 50.000).
Sul suo blog Joe è tornato a parlare di poker in prima persona, spiegando i motivi per cui ritiene che sia meglio approcciare il cash game ai tavoli normali piuttosto che al Fast Fold Poker (modalità che prevede lo spostamento immediato su un altro tavolo dopo il fold). Nonostante decine di migliaia di players si diano battaglia quotidianamente allo Zoom Poker di Pokerstars, Joe sconsiglia ai suoi follower di buttarsi in quella giungla.
Dal suo punto di vista, la strada per diventare un giocatore eccelso passa necessariamente dai tavoli normali. In particolare, sono quattro i motivi per cui suggerisce questa strategia.
Impari a giocare (solo) tight
Uno degli aspetti più interessanti dello Zoom Poker è che si possono imparare i fondamentali del poker molto in fretta grazie al gran numero di mani che si giocano. Joe non lo mette in dubbio, e infatti ritiene questa circostanza il punto forte della variante. Ciononostante, dedicarsi esclusivamente al Fast Fold Poker significa imparare un solo stile di gioco: "La natura generale dello Zoom è di giocare più tight, quindi anche tu giocherai più tight. Questo significa, in linea di massima, che avrai un winrate inferiore in termini di bb/100".
Concretamente, Joe sta dicendo che i bb/100 (ovvero quanti big blind vinciamo/perdiamo ogni 100 che giochiamo) che si possono tenere ai tavoli normali sono più alti rispetto a quelli dello Zoom perché nel primo contesto sei costretto ad imparare sia lo stile tight che quello loose. Cioè, ad essere un giocatore più completo.
"Può succedere che inizi ad abituarti a giocare super tight e smetti di lottare per il pot in situazioni come BTN vs Blinds o SB vs BB o nei multi-way. Se ai low stakes è accettabile perché nemmeno gli avversari lottano, quando sali negli stakes ti troverai a giocare contro player più forti. Avversari che lottano molto di più per conquistare il piatto, anche in quelle situazioni. Non avendo esperienza sotto questo punto di vista, sarà molto difficile vincere".
Ai tavoli normali, invece, fin dai livelli più bassi c'è una maggiore tendenza a non mollare il piatto. Il motivo è facilmente intuibile: "Non essendoci l'opzione di spostarsi istantaneamente su un altro tavolo dopo il fold, molti giocatori tendono a dar battaglia con molta più determinazione. I giocatori più forti osservano questo fatto e processano le informazioni. Alla fine sono in grado di utilizzarle per exploitare i giocatori più scarsi, aumentando i propri bb/100".
Il winrate
Dopo averlo accennato in precedenza, Joe va dritto al punto: il winrate ai tavoli normali è più alto rispetto allo Zoom. "Ai tavoli normali, i giocatori occasionali non sono in grado di giocare tight come fanno nello Zoom. Pertanto, commetteranno errori molto più grossi e voi dovrete avere l'abilità di sfruttarli. Poniamo ad esempio che un occasionale vinca con il 7% del suo opening range da MP ma perda con il restante 20%. Nello Zoom aprirà solo il 15% mentre nei tavoli normali aprirà tutto il 27%".
In altre parole, tutto gira intorno al fatto che un giocatore occasionale, non avendo la possibilità di fastfoldare e ritrovarsi subito con una nuova mano in un nuovo tavolo, gioca più loose rispetto allo Zoom, aprendo tutto il suo range. Ma se è un giocatore perdente, aprire il suo range di opening significa perdere di più. Il che, per un regular, significa vincere di più.
Costruire il focus
"Giocare solo allo Zoom significa perdere l'abitudine di concentrarsi su ciò che sta accadendo al tavolo", continua Ingram. "Questo è stato uno dei miei più grandi leak quando multitablavo 24x: per anni non ho mai prestato attenzione alle tendenze dei miei avversari. Quando ho iniziato a multitablare 4x il mio winrate è salito alle stelle e sono diventato un giocatore molto più forte".
Il suo discorso si riferisce allo switch da 24x a 4x, ma è applicabile anche al passaggio dai tavoli Zoom ai tavoli normali: nei primi non è possibile comprendere in profondità e in fretta le tendenze dei nostri avversari. Passare dallo Zoom al regular cash game significa acquisire "l'abilità di ottenere informazioni sul proprio gioco, sugli avversari e sulle dinamiche del tavolo", spiega l'esperto di PLO.
Game Selection
Con lo Zoom poker non si può fare game selection, questo è un dato di fatto. Molti giocatori (anche professionisti) non sembrano preoccuparsi di questa circostanza, perché sottovalutano l'importanza di quella che è a tutti gli effetti una abilità.
"Molte persone credono che la game selection significhi: trovare giocatori occasionali, sedersi e ripetere l'azione", dice Ingram. "Questo è un approccio di livello zero. Se tutti facessero così, dove sarebbe il tuo edge? Ci sono delle domande da porsi per fare un'efficace game selection: qual è l'EV stimato del mio posto? Perché penso che sia +EV sedermi qui? Perché è importante avere quei due avversari alla mia destra? Contro quali tipologie di giocatore alla mia sinistra do il massimo? Come posso massimizzare il mio EV contro di loro?".
In parole povere: la game selection è importante, e nello Zoom poker non puoi farla.