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Dan Shak: "Non investite soldi in attività che non capite; se vi piace il poker, puntate tutto sul poker"

Dan Shak è molto noto nel mondo del poker, anche se all'inizio la sua fama era dovuta a fattori che vanno oltre il tavolo da gioco. Inizialmente fu la moglie Beth Shak ad attirare le attenzioni degli appassionati di poker, al punto che il buon Dan era considerato semplicemente suo marito. Poi si è iniziato a parlare di lui come di uno dei tanti businessman milionari che giocava a poker per divertirsi. In quel periodo era considerato la più classica delle "whale", player estremamente ricchi e scarsi.

L'ultima fase di Dan Shak è iniziata alle Bahamas nel 2012. Nel torneo dominato e vinto da Viktor Blom, l'allora 53enne si mise in mostra per un gioco senza alcuna paura ma al tempo stesso molto efficace. Shak mise in difficoltà "Isildur1" e si arrese in seconda posizione solo dopo avergli dato più di un grattacapo.

Da allora, tutti considerano Dan Shak molto più di un semplice giocatore amatoriale. Per questo motivo la sua partecipazione al Big One Drop Extravaganza di Montecarlo ha destato tante polemiche: pensare che sia un semplice amatoriale è follia. Dan ha le abilità di un giocatore professionista perché da anni compete contro i migliori del mondo. E gli 8.6 milioni di dollari vinti nei tornei dal vivo testimoniano il suo valore.

Dan Shak controlla gli investimenti durante un side event dell'EPT Malta
Dan Shak controlla gli investimenti durante un side event dell'EPT Malta

Ciononostante, per lui il poker resta un semplice passatempo. Lo ha dimostrato anche all'EPT Malta in corso in questi giorni al casinò di Portomaso, dove lo abbiamo immortalato mentre era impegnatissimo a seguire il mercato azionario dal tavolo di poker. Per diverso tempo Dan ha lasciato perdere carte e chips e si è messo a studiare grafici e andamenti dei suoi investimenti su un computer portatile. Perché in fondo questo è il suo lavoro: Dan Shak è un trader esperto e ricercatissimo, come dimostrano gli hedge fund da centinaia di milioni di dollari che gestisce personalmente.

Di questa sua attività aveva parlato in un'intervista per i colleghi di Pokerlistings.com di qualche anno fa, nella quale aveva anche ammesso di non avere consigli magici per far fruttare il denaro. "I giocatori professionisti che incontro al tavolo mi chiedono spesso qual è il modo migliore di investire i soldi", rivelava nel 2014. "Ma onestamente non c'è nulla che possa consigliargli in quanto businessman. Quello che posso dirgli è di mantenere il bankroll in crescita, soprattutto per quando dovranno fronteggiare i downswing. Se hai scelto di interessarti al poker, dovresti investire tutti i tuoi soldi nel poker. Se proprio vinci una cifra enorme, comprati una casa".

La filosofia di Dan Shak è molto chiara: dedicati a un'attività e non sprecare tempo e risorse nel provare a fare soldi in altro modo. Eppure giocando a poker con tale regolarità non sta facendo proprio quello che sconsiglia? La risposta è negativa, perché non gioca a poker per i soldi. "Gioco solo per mettere alla prova le mie abilità", rivela. "Il poker per me è sempre stato e sarà sempre un semplice hobby. Alcuni hanno il golf, io ho il poker. Mi piace giocare, che sia il Main Event, un side event o una partita casalinga con i miei famigliari senza soldi in ballo".

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Il poker ha uno spazio solo nell'ambito delle passioni e degli hobby. Quando si parla di business, Dan spiega che l'approccio è completamente differente: "Nel trading il mio obiettivo è di mettere da parte abbastanza denaro per poter sopportare mentalmente i downswing e sentirmi a mio agio durante i periodi difficili. I poker pro mi chiedono consigli ma io ripeto sempre che non ha alcun senso mettere soldi in investimenti che non capiscono. Il mio unico consiglio è di utilizzare le proprie abilità e investire i soldi in un'attività che si comprende fino in fondo".

Anche se a livello mentale separa nettamente poker e trading, Dan riconosce tanti punti in comune tra i due campi. Il più significativo è rappresentato dagli swing, che lo hanno quasi fatto andare broke una volta. Tuttavia, proprio come nel poker, se si segue un rigido bankroll management è praticamente impossibile perdere tutto. "Una volta sono quasi andato broke", rivela il businessman newyorchese. "Ma se ti attieni a principi ben definiti - come smettere di comprare se sei in una brutta posizione e il mercato è contro di te - è veramente difficile andare rotti".

Porsi dei paletti invalicabili sembrerebbe un consiglio valido sia nel business che nel poker. Se a dirlo è Dan Shak, un uomo che è riuscito a guadagnare milioni di dollari in entrambe le attività, è proprio il caso di crederci.

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