Gus Hansen è stato uno dei giocatori che più hanno contribuito al grande boom del poker: personalità da duro, grande tecnica e un senso dello spettacolo fuori dal comune. Come tanti, ‘The Great Dane’ ha subito molto l’effetto del Black Friday, tanto da sparire dalle scene a lungo.
Di recente, lo abbiamo rivisto giocare a Las Vegas e fare anche qualche capatina online, dopo che di lui si erano perse le tracce – quantomeno nel poker giocato – da un paio d’anni. Mentre si trovava a Montecarlo a seguire il One Drope Extravaganza, Gus Hansen è stato intervistato da PokerNews.
Ecco i passaggi più interessanti dell’intervista a ‘The Great Dane’.
Gus Hansen: “Io sono un gambler”
“Sono due anni che non partecipo a un torneo di poker. Ho fatto altre cose, pensato alla salute, anche se ho fatto qualche capatina a Las Vegas per giocare un po’ di cash. Adesso però sto pensando di tornare a giocare qualche torneo, tra la fine di quest’anno e l’anno prossimo. Voglio partecipare agli Aussie Millions”.
Gus Hansen non ha problemi a definirsi gambler, prima ancora che giocatore di poker: “Il gambling è il gambling. Il poker sicuramente ne fa parte, ma io ho cominciato col backgammon e ancora ogni tanto faccio qualche partita”.
E ancora: "Non è un segreto che io abbia perso moltissimo online. Ormai è notizia vecchia. Devi leccarti le ferite, schiarirti le idee e fare altre cose. Ma questo non cambia il fatto che io ami competere. Tutto nella mia vita mi ha portato al gambling, che sia un gioco oppure un altro. Questo farà sempre parte di me. Ovviamente non giocherò più come quando giocavo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Ma in qualche modo sarò sempre nel gambling, perché mi piace e perché in generale ho sempre fatto bene".
Il passato, recente e lontano
Sul cash game giocato di recente a Las Vegas con Phil Ivey, Daniel Negreanu e altri: “Ero decisamente arrugginito. Non è andata bene, ma l’atmosfera era quella giusta: si rideva, si scherzava, la gente si divertiva. Mi mancava tutto questo perché logicamente amo il poker.
Ero arrugginito, però. Era praticamente da un anno che non giocavo una singola mano di poker. Certo, ancora mi ricordo le regole almeno”.

Sulla golden age del poker: “Giravano un sacco di soldi. I giocatori di poker venivano sponsorizzati dai siti online, giocavano i tornei gratis. Poi è arrivato il Black Friday e ora sono tutti più conservativi.
La grossa differenza è che i giocatori di poker nel 2016 sono molto più forti di quanto lo fossero nel 2003. Se prendiamo tutti i non professionisti che hanno giocato il Big One for One Drop, e li mandiamo indietro nel 1985, sarebbero i giocatori più forti del mondo”.
“Dall’85 al ’95 il livello di gioco è cresciuto, ma poco. Dal ’95 al 2005 c’è stato un aumento drastico del livello di gioco. E gli ultimi 10 anni la curva è schizzata ancor di più verso l’alto, grazie al gioco online, ai siti educativi, ai vari strumenti e così via. E non abbiamo ancora raggiunto il top”.
“Secondo voi Djokovic e Nadal fanno la pausa cena?”
Parlando dei progetti futuri, Gus Hansen ha spiegato che oltre all’Aussie Millions probabilmente giocherà parecchio a Las Vegas, World Poker Tour di dicembre incluso: “Storicamente ottengo dei buoni risultati in quel torneo. Penso che abbia una bella struttura: si giocano 8 ore di fila senza pausa cena. Puoi mangiare prima oppure dopo”.
A quanto pare, proprio le pause dei tornei sono un argomento sul quale Gus Hansen non transige: “C’è una cosa che non ho mai davvero capito dei tornei di poker: giochi due ore e poi hai bisogno di 15 minuti di pausa? Che avrai mai fatto? Sei rimasto seduto due ore e sei esausto?
Sento la gente dire: ‘Be’, devo andare in bagno’. E allora vacci e salta una mano, che sarà mai? Non capisco come si possa programmare un Day e improvvisamente avere la pausa cena. Portati una mela. Uno yogurt. Quel ca**o che vuoi: un frozen yogurt, un gelato. Non me ne frega cosa mangi, ma sei qui per giocare.
La giornata è lunga: perché non fare pure la pausa pranzo e poi la pausa cena? Perché è stupido! Quando hanno giocato la finale degli Australian Open, Novak Djokovic e Rafael Nadal sono andati avanti per 4 ore e 22 minuti, al 5° set: mica si sono fermati per una ca**o di pausa cena”.
Quanto ci sei mancato, Gus!