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Kevin Macphee: bagno di umiltà e richiesta staking
Leggendo il post pubblicato da Kevin Macphee sul forum di twoplustwo tornano alla mente le parole della famosa citazione di Stu Ungar: "E' un duro lavoro giocare a poker. Non permettete a nessuno di dirvi il contrario." Certo andare in miniera rimane un'altra cosa, ma una richiesta di staking da parte di un top player riconosciuto fa pensare. Ecco cosa ha scritto Macphee:
"Ciao ragazzi, tutto bene? Ho da poco finito di pagare le tasse per il 2015 e, dopo una run molto negativa come quella del 2016 mi ritrovo un po' a corto di soldi per continuare a grindare live come si deve, così ho deciso di cercare un finanziatore.
Sono stato stakato solo un paio di volte in 10 anni di professionismo e ho sempre fatto fare soldi a chi ha puntato su di me nel lungo periodo. Non ho mai fatto casini con nessuno, pagando sempre il dovuto appena possibile e lasciando sempre una buona impressione. Ho ancora parecchi soldi per poter viaggiare comodo, ma non riuscirei a farcela con tutti i buy-in."
Un uomo da 12,7 milioni vinti (lordi)
Quindi Kevin posta le sue statistiche relative ai risultati ottenuti live e online. Sapevamo già di essere di fronte a uno dei più completi e vincenti giocatori del panorama mondiale, ma le cifre sono davvero pazzesche:
- 7,32 milioni di dollari lordi vinti in MTT online
- 5,43 milioni di dollari lordi vinti in MTT live
Pur nella consapevolezza che si sta parlando di vincite lorde, il totale dice qualcosa come 12,75 milioni di dollari ed è impressionante, soprattutto se si pensa che il diretto interessato sta ora cercando staking.
L'insostenibile leggerezza del professionismo live
Professionismo insostenibile? Sicuramente problematico, se si parla di live. Vale comunque la pena sottolineare che non siamo di fronte a un giocatore andato rotto. Come lo stesso Macphee tiene a precisare, si tratta solo di un netto in cassa troppo risicato per potergli permettere di giocare serenamente i livelli di buy-in che gli competono. In gergo tecnico è qualcosa che si chiama bankroll management, ma in parole povere potremmo tranquillamente definirlo "testa sulle spalle".
Certo, il fatto che un'annata negativa possa mettere in cattive acque anche i top player impone qualche considerazione. Da un lato c'è la volatilità congenita in un'attività come quella di poker pro, in particolar modo live e per due ordini di ragioni:
- troppo esiguo il numero di tornei giocabili da un individuo in una stagione di poker live
- troppe alte le spese da sostenere per un individuo in una stagione di poker live
Sample size, questo è il problema
Ipotizzando per assurdo che un poker player giochi tornei live tutti i giorni dell'anno e ipotizzando in 3 giorni la durata di ciascun torneo, facendo una media tra deep run e uscite ai primi livelli non si arriverebbe comunque a 150 tornei. Una cifra, quest'ultima, che un grinder di MTT online copre in circa una settimana o poco più.
Ecco perchè un'annata storta può essere rovinosa, anche per i più responsabili e rollati. Ne è la dimostrazione Macphee, a cui auguriamo ogni bene per la nuova stagione.