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Poker online USA: i boss di Las Vegas scendono in campo

harry-reidNonostante il blitz da parte del FBI, continuano ad accettare gioco negli Stati Uniti Bodog, PowerPoker e Cake Poker, tre poker room non coinvolte nella maxi operazione coordinata dal distretto del Dipartimento di Giustizia di New York. Vi sono forti sospetti che anche Absolute Poker e UB.com continuino a far accedere players  americani nella loro lobby.

Il presidente del Nevada Gaming Control Board, Mark Lipparelli ha dichiarato: "non voglio entrare nel merito della vicenda ma i fatti accaduti dimostrano che il settore dell'online ha bisogno di una regolamentazione specifica".

Saranno coincidenze della vita ma poche ore prima che scattasse l’operazione da parte dei federali, venerdì mattina, i politici ed i principali proprietari dei casinò di Las Vegas rivendicavano a gran voce una legge federale sul gioco online. Ed anche nel Nevada dovrà essere votato - nei prossimi giorni - un testo normativo che consentirà alle piattaforme di poter offrire gioco ai residenti dello stato. Ma si sta scatenando una vera e propria caccia alle streghe e si indaga – secondo il tabloid Las Vegas Sun - su viaggi in Gran Bretagna e consulenze offerte ad alcuni politici da parte delle rooms.

sheldon-aldesonLa partita più importante si gioca a Washington ed a muovere i fili del potere è il senatore dello stato del Nevada Harry Reid, leader della maggioranza al Senato e sponsorizzato (negli USA i finanziamenti sono pubblici) nelle ultime elezioni da Caesars Entertainment (ex Harrah's Entertainment) e MGM Resorts International che hanno sostenuto i suoi comitati con quasi un milione di dollari. Harry Reid aveva già provato a dicembre a far votare in Congresso un nuovo disegno di legge che avrebbe tagliato fuori PokerStars e Full Tilt Poker ed isolato i players americani per i primi due anni dal resto del mondo. Ma la Poker Players Alliance era riuscita a sventare il ‘golpe’. Quello che è successo negli ultimi giorni è sotto gli occhi di tutti e lo scenario politico è cambiato di nuovo a favore delle multinazionali di SinCity.

caesarsPoche ore prima del blitz del FBI, Reid aveva dichiarato a Las Vegas Sun: “Ha ragione il governatore del Nevada, Brian Sandoval, quando afferma che l’online è una questione federale. Rispetto a dicembre si sono convinti a stare dalla nostra parte anche Steve Wynn e Michael Gaughan (proprietario di diverse sale da gioco, ndr). Sheldon Adelson, amministratore delegato di Las Vegas Sun, mi ha garantito che non ostacolerà l’operazione. Con il loro ulteriore sostegno avremo maggiori possibilità di far approvare una futura legge per l’online”.

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Il problema rimangono i Repubblicani che hanno la maggioranza della Camera e sembrano orientati a votare a sfavore. Sono contrarie anche le potenti leghe professionistiche (NBA, NHL, NFL) che gestiscono i principali sport di squadra: una diffusione del gioco in rete, favorirebbe il proliferare delle scommesse sportive online.

Negli USA sono permesse (live) solo in Nevada, Delaware, Montana e Oregon. Proprio in questi giorni, il bookmaker inglese William Hill ha annunciato che ha acquisito due importanti società che gestiscono il betting in diversi casinò di Las Vegas: si tratta dell’American Wagering e il ‘Club Cal Neva Satellite Race and Sportsbook Division’. Il mercato legale delle scommesse in Nevada ha fatturato nel 2010, 2,7 miliardi di dollari nei 190 punti autorizzati, con un profitto di 151 milioni per i bookmakers.

Luciano Del Frate

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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