Dopo la chiusura annunciata del Trump Plaza Casinò, dello Showboat e del Revel, l’ecatombe ad Atlantic City sembra destinata a non finire: prossimo alla liquidazione il Taj Mahal, secondo recenti rumors raccolti dalla CBS. Una notizia drammatica per il New Jersey, considerando che ben 2.800 persone rischiano di perdere il loro posto di lavoro.
Il Taj Mahal è stato inaugurato nel 1990, con un concerto di Michael Jackson. La costruzione è costata quasi un miliardo di dollari e per gli appassionati di poker, il casinò è sempre stato un punto di riferimento, dopo che il film Rounders è stato girato in parte, proprio nella poker room del Taj Mahal.
Le previsioni di Deutsche Bank si sono rivelate realistiche: gli analisti della banca d’affari avevano previsto una riduzione drastica del gambling ad Atlantic City, con il passaggio da 12 a soli 6 casinò nel 2017. Quel target in New Jersey lo stanno raggiungendo alla velocità della luce. E pensare che nel 1976 (anno della legalizzazione del gioco d’azzardo) le premesse erano diverse.
Alla base della crisi, senza dubbio, la feroce concorrenza degli Stati limitrofi che hanno aperto al mercato dei casinò. In questo modo l’offerta si è polverizzata e per le 12 case da gioco della perla dell’Atlantico non c’è stato scampo.
Il primo a capire che ad Atlantic City non c’era spazio per un numero di casinò così elevato è stato Steve Wynn che nel 1987 aveva venduto il suo Golden Nugget AC, aperto solo 10 anni prima.
Il vecchio Steve intuì che in New Jersey non erano stati capaci di creare delle strutture complementari, per garantire ai visitatori un’esperienza adeguata volta all’intrattenimento, come a Las Vegas. Le slot ed i tavoli di blackjack, da soli, non possono andare avanti, secondo la filosofia di uno dei guru della Strip. Ed i fatti gli stanno dando ragione.