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Crisi Russia-Nato: l’ira di Putin anche sul poker online

Tira una strana aria sull'Europa, spifferi di guerra fredda, a causa della guerra civile ucraina. Il forte scontro (politico) tra Nato e Russia rischia di creare un’escalation pericolosa in molti settori dell’economia, compreso l’e-gaming. Senza alcuno sconto.

Dopo l’oscuramento delle principali rooms, c’era stata una concreta apertura del Governo Russo nei confronti del poker online. A luglio era trapelata la volontà di Putin e dei suoi collaboratori di aprire le porte del mercato ai big di settore, con una politica molto chiara: l’ordine era quello di legalizzare il poker (essendo un gioco d’abilità) e bannare il resto del gambling.

Igor Shuvalov (braccio destro di  Dmitry Medvedev) aveva incaricato il Ministero delle Finanze e dell'Economia di pianificare una ricerca sul mondo del poker online. Coinvolta nel progetto anche la Russian Legal Information Agency (RAPSI).

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Il mercato russo è ritenuto dagli analisi strategico per la ripresa del mercato del poker online mondiale, ma le recenti tensioni politiche tra Nato, Unione Europea e Russia sulla questione ucraina, rischiano di produrre un effetto domino pericoloso anche il poker online.

Il Cremlino sbarra la strada alle multinazionali occidentali, senza eccezioni e non si fanno sconti neanche per le principali poker rooms mondiali, già oscurate da Mosca. Bisognerà solo capire se il premier Medvedev vorrà andare avanti nella legalizzazione, favorendo i siti web filo russi.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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