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Fisco francese: così identifichiamo i poker pro

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In Francia, le tasse sproporzionate sul cash game (pari al doppio della media europea) hanno messo in fuga più del 50% dei professionisti e ‘distrutto’ il mercato interno dell’online: la maggioranza degli operatori sono in perdita e rimangono sul mercato solo nella speranza di un cambiamento (parole e musica del presidente dell’ARJEL, Jean-François Villotte). Il risultato ha prodotto gravi danni all’erario che vede ogni mese diminuire i volumi di gioco e il gettito fiscale.

Tra i top players la metà vive già all’estero e presto la diaspora sarà un fenomeno ancora più diffuso. Il motivo? L’Agenzia fiscale francese ha deciso di contestare multe record (fino all’80% dei ricavi) ai giocatori transalpini, a seguito della mancata dichiarazione delle vincite lorde conseguite negli ultimi esercizi fiscali, nonostante una proposta legislativa (avanzata dal partito socialista) diretta a tassare i pro sia già stata bocciata in Parlamento nell’ottobre del 2011 (volevano tassare i redditi da gioco superiori a 5.000€!). Vi è un evidente vuoto normativo ma l’Agenzia fiscale ha deciso di passare all’attacco lo stesso, in base ad una sentenza del Tribunale Amministrativo di Clermont-Ferrand.

In base ad una ricostruzione del blog Rue89 (che ha interpellato diversi giocatori oggetto della verifica fiscale) l’amministrazione transalpina segue determinati criteri per individuare i giocatori professionisti (soggetti a tassazione):

  • gli utili conseguiti di una certa rilevanza economica
  • la mancanza di un’altra attività professionale (il poker rimane quindi l’unica professione)
  • la menzione del nome (o del nick) del giocatore sui siti specializzati
  • il tempo impiegato online (come abbiamo spiegato in un recente articolo)

I giocatori francesi non ci stanno a questo massacro (in particolare la contestazione dell’agenzia fiscale sarebbe sulle vincite lorde conseguite e non sui redditi netti) e rivendicano a gran voce il riconoscimento dello status di ‘giocatori professionisti’ con la possibilità di dedurre le spese e le perdite come è stato – di recente – riconosciuto nella vicina Spagna.

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In Parlamento è ripreso il dibattito due settimane fa sulla tassazione nel gambling e il deputato socialista Yann Galut ha presentato un’interpellanza al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pierre Moscovici.

Galut ha sottolineato nel suo intervento: ‘Nel 2011, più di 7 miliardi di euro sono stati distribuiti tra i giocatori, 87 sono diventati milionari. Ben 17 hanno vinto più di 5 milioni alla lotteria, mentre 70 hanno incassato da 1 a 5 milioni. Nel 2011, è stato vinto il jackpot di 162 milioni in Francia con l’EuroMillions. Ai sensi dell’articolo 126 del Codice Generale delle Imposte, le vincite provenienti dai giochi d’azzardo, quando si tratta di guadagni imprevisti, sono esenti da imposta. Come tali, i vincitori della lotteria non sono imponibili in Francia sui loro guadagni. In alcuni paesi invece devono dichiarare fino al 50% di questi proventi. Chiedo formalmente al Governo, in nome della disciplina e della giustizia fiscale, l’opportunità di rivedere la tassazione applicata al gioco d’azzardo”.

Il problema per i poker players è proprio conseguente all’articolo 126 (citato dal deputato socialista) che si applica solo ai giochi d’azzardo “puri” con guadagni “casuali”.

Il Tribunale amministrativo di Clermont-Ferrand nella sentenza del 21 ottobre 2010, stabilisce che il poker non è un gioco d’azzardo (“l’abilità e la strategia sono elementi predominanti”) e pertanto, i proventi derivanti da tale attività devono essere tassati. Nel caso di specie, i giudici applicarono una multa dell’80% (su richiesta dell’agenzia fiscale) sulle vincite conseguite.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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