Nove anni di silenzio, dalla Legge “Comunitaria” del 2008 ad oggi, i circoli di poker live attendono ancora una risposta dal Governo. Il regolamento non è mai stato pubblicato dai Monopoli e la disciplina dei tornei di texas hold’em fuori dai casinò è rimasta incompiuta.
Il nostro Claudio Zecchin ha interpellato nella giornata di oggi il sottosegretario, con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta che, per la prima volta, ha voluto parlare della questione: “non abbiamo abbandonato la querelle sul poker live. Abbiamo, però, al momento, come priorità quella di sottoscrivere un accordo con gli enti locali per la razionalizzazione delle sale slot e scommesse sul territorio. La questione però non è sparita dalla nostra scrivania. Va affrontata”.
In modo molto realistico, il sottosegretario del Ministero dell’Economia non si sbilancia sul poker live, considerando le forti resistenze che sta riscontrando nelle trattative con Regioni e Sindaci in merito alle sale slot, Vlt e le agenzie di scommesse. Il fatto però che il Governo confermi che la “questione non è sparita dalla nostra scrivania. Va affrontata” è un timido ma importante passo in avanti.
D’altronde il rischio è quello di concordare (con gli Enti Locali) e regolamentare (con norme sulle distanze dai luoghi sensibili) la presenza nelle nostre città di agenzie di scommesse e sale slot e poi lasciare nell’anarchia i circoli di poker. Sarebbe un paradosso.
Riuscire a regolamentare il live sarebbe invece un salto di qualità notevole delle politiche di Governo e un atto di responsabilità a tutela di tutti: cittadini, appassionati di poker, minori e titolari dei circoli.