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Il poker live per finanziare le assunzioni nella scuola?

scuola-gioco-poker-liveLa Camera dei Deputati ha approvato in maniera definitiva il "Decreto Semplificazioni" che prevede il finanziamento del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, da un maggiore gettito derivante dal mondo dei giochi. 

In particolare, non è chiaro se alla fine queste ulteriori risorse saranno destinate all’ assunzione di 10.000 professori e dirigenti scolastici precari. Secondo stime del ministero, per un'operazione del genere serve una copertura di 350 milioni di euro. In principio doveva essere finanziata da maggiori entrate derivanti dal Lotto e SuperEnalotto (ma questi giochi serviranno a coprire un altro  buco) e da un aumento della tassazione sugli alcolici che invece sono stati esclusi dal testo definitivo. 

Sul rafforzamento dell'organico tutto dipenderà da una valutazione effettuata "sulla base della previsione dell'andamento demografico della popolazione in età scolare" ma "nei limiti dei risparmi di spesa accertati".

Sul fronte delle risorse, spetterà ad AAMS capire la strada migliore da individuare: "Il Ministero dell'economia e delle finanze - Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, verifica la possibilità di emanare misure in materia di giochi pubblici utili al fine di assicurare maggiori entrate".

"A decorrere dall'anno 2013, le eventuali maggiori entrate derivanti dall'attuazione di tali disposizioni, accertate annualmente con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, sono riassegnate allo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca". 

I Monopoli di Stato dovranno quindi trovare – entro tre mesi - ulteriori risorse: è in corso una feroce polemica, anche nelle sedi istituzionali, se tali fondi dovranno essere garantiti al fisco attraverso nuove tipologie di giochi oppure con l’aumento della tassazione (più probabile) per quanto riguarda l’offerta già esistente, con il rischio di perdere competitività rispetto ai mercati ‘concorrenti’ (esteri o illegali) a meno che non si tratti di giochi di pura e semplice casualità.

Lo stesso decreto “semplificazioni” prevede che la famosa tassa sulla fortuna dovrà essere posticipata a settembre. Fino a tale data, non saranno quindi colpite le vincite superiori a 500€. Un buco da 100 milioni di euro che dovrà essere compensato – secondo i relatori della legge – da un potenziamento e nuove modalità del SuperEnalotto e del Lotto.

Il poker live, ad esempio, come deve essere inquadrato? Tra i vecchi o nuovi giochi? Il precedente Governo aveva previsto l’introduzione del poker sportivo dal vivo, in base all’articolo 24 della Legge n.88 del 2009. E nella Legge Finanziaria di luglio 2011, Tremonti aveva stabilito il bando di gara con scadenze precise (entro novembre 2011). Il Ministro inoltre aveva reso noto nelle relazioni tecniche che nel 2012, che la rete ufficiale (funzionante solo al 50%) avrebbe garantito entrate fiscali per 80 milioni di euro: sommate all’indotto della tassa sulla fortuna, siamo già a 180 milioni mancanti, senza contare le imposte indirette applicate alle società create per la gestione delle future (?) sale e i benefici occupazionali (circa 20mila posti di lavoro in più). 

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Ci risulta che il decreto attuativo però sia bloccato al Ministero dell’Economia e che si stia valutando se abrogare o meno la precedente norma e quindi non regolamentare definitivamente il live nel nostro paese, lasciando il settore nell’anarchia. 

poker-sportivoIn questo modo gli italiani continueranno a giocare ma lontano da ogni tipo di controllo o limite. Per quale motivo? Si decide di potenziare l’offerta di altri giochi (con possibilità di vittoria bassissime) ed uno skill game (così viene definito dalla legge italiana) vittima di antichi pregiudizi, rischia di rimanere fuori dal circuito legale, solo per dare un po’ di fumo negli occhi all’opinione pubblica. Vogliamo parlare di altre dipendenze molto più gravi per la salute degli italiani? Come mai nessuno propone di disciplinare la pubblicità degli alcolici?

E’ vero che il poker non garantisce le entrate del lotto, gratta e vinci o delle slot machines ma ragionando sui numeri, gran parte dei 350 milioni di euro (che dovranno essere garantiti dal gioco pubblico) potrebbero essere garantiti dalla rete delle rooms AAMS nei prossimi anni, quando il network lavorerà a pieno regime. Non ci sono inoltre ragioni solo fiscali ma anche di ordine pubblico: è necessario disciplinare un settore che, piaccia o no, esiste ed è alla luce del sole, riconosciuto da parecchie sentenze favorevoli autorevoli (anche della Corte di Cassazione) che – entro certi limiti – riconoscono come legittimo il poker sportivo nei circoli

Stiamo assistendo ad una situazione paradossale: da una parte i politici intervengono nelle trasmissioni televisive e radiofoniche e assicurano l’opinione pubblica che limiteranno l’offerta di gioco e la pubblicità in Italia.  Dall’altra, in Parlamento, si chiede un aumento del gettito per finanziare un settore cruciale ed importante come la scuola, regolarizzando 10.000 giovani (o ex giovani) professori che attendono da decenni un contratto a tempo indeterminato.  Forse chi ci governa ha capito che senza quei 9 miliardi garantiti (non di entrate ipotetiche), vi dovrà essere un inevitabile ed ulteriore innalzamento dell'Iva (e già in autunno sarà aumentata al 23% visto che “non c’è nessun tesoretto”): la conferma sull'importanza strategia dei flussi dei giochi arriva dal testo del Decreto Semplificazioni.

Il problema delle ludopatie è grave e va affrontato seriamente ma non affrontato con la falsa demagogia. Abbiamo apprezzato l’intervento del Ministro della Cooperazione (con delega alla famiglia e alle dipendenze) Andrea Riccardi intervenuto su Rai Radio 1 ieri mattina:  si è dichiarato favorevole a regolamentare la pubblicità e alla tutela dei minori ma soprattutto ad una campagna per l’educazione degli italiani nei confronti del gioco d’azzardo (conoscenza delle probabilità di vittoria e sconfitta per ogni gioco etc.). Il proibizionismo non porta mai a nulla di buono.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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