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Il poker online a Las Vegas: 11 regine per un nuovo business

las-vegas-stripE' un momento storico per il poker online a stelle e strisce: in Nevada sta per essere inaugurato il primo mercato legalizzato degli States. Il Gaming Control Board ha già concesso un numero ristretto di licenze a software house e service provider. La parte del leone la faranno però gli operatori di gioco di Las Vegas. In ballo c’è il primo mercato mondiale.

La questione è semplice: in una prima fase, le società autorizzate potranno proporre gioco solo ai residenti dello stato ma – per stessa ammissione del presidente del Nevada Gaming Control Board, Mark Lipparelli - l’obiettivo nel medio termine è estendere l’offerta in tutti gli stati dove non è vietato giocare online. La fetta del business è quindi importante, considerando che gli operatori che partiranno per primi, avranno un indubbio vantaggio temporale.

Ma vediamo quali sono le società che hanno fatto richiesta per ottenere una licenza. In primis non poteva mancare Caesars Entertainment che già si è assicurata i software e la tecnologia di 888poker. La società che detiene i diritti delle WSOP ha anche stretto un accordo con gli israeliani di Playtika, per lo sviluppo di social games.

L'alleata MGM Mirage ha creato la divisione MGM Resort Online e non è stata a guardare: ha annunciato un accordo, non in esclusiva, con Bwin-Party per lo sviluppo di una piattaforma. Ora toccherà alla multinazionale europea fare i propri passi in Nevada ma la strada sembra spianata.

Fertitta Interactive, dopo aver sciolto la joint venture con Full Tilt Poker, è passata alla carica ed ha lanciato il brand Ultimate Poker. Ma non è finita perché il gruppo ha richiesto un'ulteriore licenza anche a nome di Station Casinò (la catena di sale da gioco controllata sempre dalla famiglia Fertitta).

Lo storico casinò, Golden Nugget, ha sottoscritto un'intesa con i francesi di ChiliGaming che sono passati sotto il controllo di un'altra consorella di Las Vegas: Bally Tech.

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C'è poi Wynn Resorts che ha condizionato negli ultimi decenni la politica dei casinò del Nevada fino all’irruzione della potente lobby di MGM-Ceasars (che ha sostenuto l’elezione dell’attuale presidente Obama). Steve Wynn, dopo anni di lotta contro il poker online, si è convinto ed ha deciso di diversificare anche su internet, togliendo il proprio veto al nuovo business: purtroppo per lui, con il black-friday, ha dovuto dire addio all'esclusivo accordo con PokerStars.com. Dopo aver provato un'improbabile scalata a Bwin-Party, ha deciso di correre da solo, puntando però lo sguardo al database di  Zynga Poker, che interessa non poco.

Nel frattempo South Point Poker è stato il primo operatore ad ottenere la licenza. E sono sulla buona strada anche  Monarch Casinò Reno e Global Cash Access Holding (AGCA).

Ancora in attesa, altri operatori come ACEP Interactive (proprietaria di alcuni casinò come lo Stratosphere, l’Acquario e Arizona Charlie), LV Gaming (detentrice del marchio Hollywood Casino e di diversi ippodromi) e Boyd Gaming (che detiene il 50% del Borgata e di altre proprietà in Nevada) che si è vista già riconoscere una licenza anche come service provider ed è in trattative con Bwin-Party.

Sorprende, ma fino ad un certo punto, l’assenza di Las Vegas Sands, il primo operatore mondiale di casinò: è nota l’avversione per l’online del suo ricchissimo magnate Sheldon Adelson che sta facendo di tutto per sabotare una nuova legge federale.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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