New York continua ad essere una delle capitali mondiali del cash game underground. Dagli anni '90 di Rounders ad oggi è cambiato poco, nonostante la mega retata dell’anno scorso che aveva smantellato una rete ben radicata che gestiva home games high stakes per conto della mafia russa e che ha visto coinvolti più o meno direttamente personalità del poker americano come Abe Mosseri, Justin "Boosted J" Smith e Molly Bloom (nelle foto in basso).
La Grande Mela è insomma sempre una città calda per action illegale e la polizia ha il suo bel lavoro da svolgere per individuare le numerose bische presenti.. I casinò autorizzati sono nelle zone periferiche dello stato, ma all'interno di NY City non c'è alcuna location legale per soddisfare la fame di poker dei newyorkesi.
Negli ultimi mesi era stato individuata un’altra organizzazione che è stata smantellata solo dopo l’intervento dell’Fbi. Un agente si è dovuto infiltrare e giocare sotto copertura.
Secondo il New York Daily News, è stato condannato, presso il tribunale federale di Brooklyn, per esercizio di gioco d’azzardo, Giuseppe “The Undertaker” Fumando, 42 anni, molto noto tra i pokeristi della Grande Mela.
La pubblica accusa ha sostenuto in aula che Fumando organizzava partite di poker private in un edificio in Victory Boulevard. La location era conosciuta come “The Press”.
Fumando si è difeso davanti alla giuria sostenendo di essere un semplice giocatore. La polizia lo aveva arrestato insieme ad altre 13 persone durante un home game. “The Undertaker” però era la mente dell'organizzazione, nella quale facevano parte anche due vigili del fuoco.
La giuria però non gli ha creduto: come detto, si era infiltrato nelle partite di cash game un poliziotto federale che operava sotto copertura ed aveva raccolto prove evidenti del suo coinvolgimento. Fumando aveva organizzato un giro di partite private, dove offriva vai servizi ai players (compresi i massaggi ai tavoli) ed in cambio tratteneva un 5% di rake su ogni piatto giocato. Questo particolare è stato decisivo per la sua condanna.
L’uomo dovrà scontare una pena detentiva di 16 mesi e rischia anche di perdere la licenza di pompe funebri a suo nome.