Manca un solo giorno all’anniversario del black friday e Chris Ferguson ed Howard Lederer sono sempre più sulla graticola per il disastro finanziario che ha coinvolto Full Tilt Poker, considerando il loro ruolo di primo piano nella gestione del sito. Le trattative per la vendita con Bernard Tapie procedono a rilento ed i players statunitensi non stanno a guardare.
Todd Terry ed altri giocatori, creditori della red room, dopo aver presentato già mesi fa una class action, hanno deciso di fare double up, in base alle indicazioni fornite dal Dipartimento di Giustizia, in particolare con l’aggiornamento dell’azione civile avvenuto nel settembre del 2011.
Pertanto il noto grinder americano ed i suoi colleghi hanno depositato una nuova azione giudiziaria collettiva, citando solo Lederer e Ferguson. Non sono stati coinvolti gli altri due membri del consiglio direttivo Ray Bitar e Rafe Furst.
Il motivo è semplice: Todd Terry ritiene che siano stati proprio Lederer e Ferguson a distribuire i ‘famosi’ prestiti milionari agli altri azionisti (Ivey, Lindgren etc.) sottraendoli dai fondi dei giocatori. Un’accusa che se provata, rischia di mettere in seri guai i due soci amministratori della red room, rei inoltre di non aver vigilato in maniera efficace sulla gestione finanziaria della società. Il conto chiesto da Todd Terry è di 150 milioni di dollari per tutti i players statunitensi.