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Liv Boeree: "Ecco perché sono a favore dei tornei per sole donne"

[imagebanner gruppo=pokerstars] Da anni, tra i giocatori periodicamente si discute se i tornei riservati esclusivamente ad un pubblico femminile siano o meno una buona idea: nati ovviamente per ragioni legate al marketing, c'è chi crede che in realtà siano sessisti, ma Liv Boeree a quanto pare non sposa una tesi di questo genere.

La giocatrice ha infatti recentemente condiviso il suo punto di vista sull'argomento, spiegando perché questo genere di tornei non andrebbero osteggiati da chi abbia a cuore sia la crescita del poker che un coinvolgimento maggiore delle donne in questo gioco.

"Guardando ai buoni numeri che fanno ed al fatto che molte giocatrici regular non partecipano agli eventi aperti anche al pubblico maschile, è chiaro che questi tornei riscuotono il consenso del pubblico per cui sono pensati - premette - considerando anche che molte giocatrici che li frequentano abitualmente poi non partecipano anche agli eventi nei quali partecipa anche il pubblico maschile".

Liv Boeree ammette che in una realtà ideale un marketing pensato in maniera specifica per il pubblico femminile non dovrebbe essere necessario, ma che la realtà dei fatti impone di accettare dei compromessi intrisi di buonsenso, nel momento in cui si cerchi di rendere il gioco più popolare.

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Liv Boeree, da sempre attenta a questo genere di argomenti (photo courtesy Neil Stoddart)

"Compagnie come PokerStars o le WSOP sanno bene che il genere femminile sia largamente sotto rappresentato, e che quindi offra un potenziale enorme - prosegue - per la mia esperienza, in media in un torneo dal vivo ci sarà all'incirca una donna ogni due tavoli, e quindi è normale che compagnie in questo settore prestino loro attenzione".

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Come forse ricorderete, tradizionalmente ci sono sempre stati giocatori anche famosi che si sono opposti a tornei di questo tipo, in quanto li considerano offensivi verso le donne stesse: in fondo, almeno al tavolo da poker non siamo tutti uguali? Per questo, un professionista come Shaun Deeb anni fa si era presentato vestito da donna nel torneo Women's Only delle WSOP 2010: curiosamente, in quell'occasione fu proprio Liv Boeree ad aiutarlo a vestirsi da donna.

Per tutta risposta, le World Series hanno introdotto un buy-in "differenziato", facendo pagare soltanto 1.000 $ di iscrizione alle donne e ben 10.000 $ agli uomini: giusto o no, inutile dire che il deterrente abbia funzionato.

Il ragionamento di Liv Boeree, del resto, sembra non fare una grinza: alle donne sembrano piacere, di sicuro non rallentano l'avvicinamento di quest'ultime al poker ma casomai il contrario, quindi perché opporsi? E' pur vero che il poker, malgrado questi sforzi, rimane tutt'ora a schiacciante maggioranza maschile, ma questo verosimilmente non scoraggerà chi di dovere nel continuare ad insistere.

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