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Poker e tasse: player vince in Spagna, giallo sull’accertamento

barcellona-casinoA seguito di una vincita all’EPT di Barcellona del 2008, la Guardia di Finanza di Olbia avrebbe avviato un accertamento nei confronti di un noto poker player sardo, secondo quanto riporta il quotidiano ‘La Nuova Sardegna’, ma non ci sono conferme formali sul controllo.

Il giocatore non avrebbe dichiarato la vincita – secondo la stampa – per 171mila euro ma l’avvocato Max Rosa ha voluto sottolineare e ribadire sulle pagine del quotidiano: “Il mio assistito, Davide Nughes, non ha ricevuto alcun avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, che deve ancora giungere a delle conclusioni sul caso”. 

L’eventuale controllo dovrebbe riguardare la vittoria maturata nel 2008 in un side event (buy-in 2.000€) dell’EPT di Barcellona davanti all’ucraino Yevgeniy Timoshenko ma anche qui non vi è certezza formale sulle fonti (non lo può essere un sito internet che riporta solo dati non ufficiali) e sull’entità della vincita. 

Il giocatore in questo caso ha chiarito al giornale sardo: “Non si tratta di 171.000€ come pubblicato dai quotidiani ma 85.000€. Non sono un giocatore professionista; da svariati anni ho una piccola impresa. I tornei di poker sono un passatempo e una passione coltivata occasionalmente”.

Chiara anche la tesi difensiva dell’avvocato Max Rosa: “La vincita di Davide Nughes nel torneo di poker? E’ già stata tassata in Spagna. Ritengo – dichiara alla Nuova Sardegna - che il mio cliente si sia comportato in modo inappuntabile e che un’eventuale contestazione tributaria per la mancata dichiarazione della vincita di Barcellona, sarebbe risolutamente illegittima”. 

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Nughes non sarebbe stato ‘tecnicamente’ in grado di dichiarare la somma. Pretendere la tassazione delle vincite conseguite presso una casa da gioco europea violerebbe l’uniforme e costante giurisprudenza della Corte di Giustizia, nonché i principi vigenti sulle doppie imposizioni". Linea accolta anche dalla Commissione Tributaria di Gorizia per un caso analogo.

I casinò europei operano come sostituti d’imposta, in maniera forfettaria, secondo la tesi del noto legale: “Questa tipologia reddituale è esente da dichiarazione sia in Italia che in Spagna e la pretesa di tassarla determinerebbe una discriminazione del casinò catalano: un italiano sceglierebbe sempre le case da gioco nazionali”.

Non finiremo mai di ribadire la necessità di una disciplina compiuta ad hoc (con una legge o un regolamento) che riconosca la figura del poker player professionista sotto il profilo fiscale e non solo. Anche questo caso testimonia l’incertezza imperante in materia, soprattutto in merito alla ‘contestazione’ e all’’accertamento’ di singole vincite maturate in casinò ubicati all’interno dell’Unione Europea; è evidente – in tali casi - come la normativa italiana si sovrapponga ai principi comunitari e non vi sia una condotta certa da seguire per i diretti interessati, senza considerare le difficoltà interpretative anche per le autorità procedenti.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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