La sentenza della Corte di Cassazione inizia a sortire gli effetti temuti dal movimento del texas hold’em dal vivo: a Roma si è registrato in questi giorni un vero e proprio bollettino di guerra con altri due circoli sequestrati, nell’ambito della maxi operazione condotta dalla Questura della Capitale nella quale sono state controllate 72 sale e denunciati 19 gestori, con 5 attività chiuse e 18 apparecchi sequestrati.
Veniamo però al poker live: dopo la denuncia ad ottobre di 36 persone sorprese in un club di Casaletto, è stato posto sotto sequestro un altro circolo in zona Appio, dove le forze dell’ordine hanno scoperto una sala allestita con 11 tavoli per il texas hold’em live con tutta l’attrezzatura necessaria (valigette contenenti carte e fiches). L’associazione sportiva dilettantistica che gestiva l’esercizio, organizzava tornei e pubblicizzava le proprie iniziative su internet. Il presidente è stato denunciato per esercizio di gioco d’azzardo.
Ben più grave il caso scoperto in zona Pietralata, dove la polizia ha individuato, dietro le insegne di un circolo privato, l’allestimento di un mini casinò con roulette, slot machine e non solo. In particolare, al momento del blitz, gli agenti del commissariato Sant'Ippolito, in due sale del locale, hanno sorpreso circa 100 persone partecipare ad un torneo di poker. Sono state riscontrate numerose irregolarità amministrative che hanno indotto il Questore a disporre la chiusura del locale. Altre tre sale collegate con bookmakers esteri invece sono state sequestrate per accettazione e raccolta di scommesse non autorizzate.
Per molti anni a Roma si è tollerata l'attività dei circoli di texas hold'em dal vivo nonostante le direttive del Ministro uscente Roberto Maroni ma negli ultimi mesi il vento sembra cambiato, in particolare dopo l'entrata in vigore della Legge Finanziaria che ha previsto un nuovo bando per l'assegnazione delle concessioni.
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