Può piacere o meno ma un dato è certo: per i giudici italiani giocare tornei freezeout nei circoli è un'attività lecita. L'ultima ordinanza positiva arriva dal Tribunale del Riesame di Pordenone. Ed è un altro trionfo per gli appassionati di poker sportivo che hanno visto riconosciuti i propri diritti con le ultime tre sentenze della Cassazione.
Il tribunale della città friulana - secondo l'agenzia di stampa Agimeg - ha annullato un provvedimento di sequestro, perché l'associazione rispettava i parametri delineati dalla recente giurisprudenza e dal parere del Consiglio di Stato nel 2008: 50 euro l'iscrizione (buy-in di modico valore), no al rebuy e all'organizzazione di più tornei nello stesso giorno.
Il provvedimento è stato annullato, perché il collegio giudicante che non ha ravvisato alcun reato di gioco d'azzardo.
Ad incendiare il clima ci ha pensato l'avvocato Gianluca Pomante ai microfoni di Jamma, dopo aver accolto favorevolmente l'ordinanza: “la magistratura italiana si conferma competente ed attenta alla disciplina dei giochi, certamente piú di quanto non facciano taluni addetti ai lavori, che continuano a sollecitare le forze dell’ordine all’esecuzione di perquisizioni e sequestri del tutto inaccettabili per un comparto giochi ed un’economia ormai allo stremo. Il poker sportivo non è un gioco d’azzardo nè è possibile considerarlo tale in assenza di elementi che consentano di ipotizzare una distorsione del meccanismo di gioco. Al contrario, è un gioco che favorisce l’aggregazione sociale e il divertimento, a fronte di un’iscrizione fissa che il giocatore è in grado di valutare prima di partecipare e non rischia di scatenare alcun comportamento compulsivo, se gestito correttamente”.
Accuse pesanti da parte del legale, considerando anche il continuo spreco di risorse pubbliche. Dopo le sentenze della Corte di Cassazione, in modo paradossale si registrano ancora sequestri di associazioni e puntuali arrivano i provvedimenti favorevoli da parte della magistratura. Forse non sarebbe meglio, pubblicare una nuova circolare, onde evitare ancora costi aggiuntivi a carico dei contribuenti?
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