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Poker live: via le distanze minime dal Decreto Sanità

mario-montiNelle ultime settimane hanno tenuto banco le roventi polemiche sulle famose distanze minime obbligatorie dei “punti vendita” rispetto ai luoghi sensibili (scuole, università, chiese, centri giovanili etc.), introdotte dal “Decreto Sanità”. La misura doveva essere applicata alle future poker rooms live, alle nuove agenzie di scommesse (previste dal prossimo bando di gara), alle slot rooms e sale giochi che dovevano essere ad una distanza di sicurezza di 200 metri.

Stando alle ultime autorevoli indiscrezioni, le distanze minime volute dal Ministro Renato Balduzzi, a tutela dei minori, non saranno previste dal testo definitivo del Decreto che sarà approvato in Consiglio dei Ministri.

Non si conoscono ancora le motivazioni ufficiose di questa clamorosa retromarcia, ma come vi avevamo anticipato nella giornata di sabato, tali misure restrittive sarebbero state – a nostro parere – discriminatorie e anti-concorrenziali nei confronti dei nuovi e futuri concessionari. Vi sono quindi degli ostacoli tecnici che il Governo non può ignorare, considerando che facciamo parte dell’UE e delle regole che ne conseguono. La giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea (CGE) è dura sul punto (sentenza Costa-Cifone):

“La Corte ritiene che tale misura abbia l’effetto di proteggere le posizioni commerciali acquisite dagli operatori già insediati a discapito dei nuovi concessionari, i quali sono costretti a stabilirsi in luoghi meno interessanti dal punto di vista commerciale rispetto a quelli occupati dai primi. Una misura siffatta implica dunque una discriminazione nei confronti degli operatori esclusi dalla gara del 1999”.

E’ evidente (considerando la palese violazione delle linee guida della CGE) che la norma – con ogni probabilità – non avrebbe superato con successo il periodo di notifica di tre mesi dinanzi alla Commissione Europea a Bruxelles, sollevando pareri negativi anche dei governi degli altri stati membri (pensiamo ad esempio ai bookmakers britannici, austriaci e maltesi che sarebbero stati penalizzati nel prossimo bando sul betting).

L’ultimo testo del “Decreto Sanità” invece prevede sanzioni più severe (fino a 500mila euro) per chi violerà i divieti di pubblicità per i giochi e le scommesse. Ma anche sul punto, la norma rischia di perdere la sua efficacia e tali restrizioni potrebbero essere oggetto di ricorsi sempre presso la Corte di Giustizia. La stessa ha presentato in questi anni, una giurisprudenza negativa nei confronti dei divieti sulla promozione del gioco d’azzardo, introdotti da diversi Stati e bocciati anche dalla Commissione.

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Per quanto riguarda l’Italia, l’ultima sentenza della CGE evidenzia l’accentuata politica fiscale del Governo perseguita nel settore:

“Il settore dei giochi d’azzardo in Italia è stato per lungo tempo caratterizzato da una politica di espansione finalizzata ad aumentare gli introiti fiscali. Per la tutela dei consumatori residenti i mezzi impiegati per la realizzazione dell’obiettivo invocato devono essere coerenti e sistematici”.  

Il messaggio è molto chiaro da parte dei giudici europei.  Lo Stato italiano  – ad esempio – per tutelare i minori dovrebbe introdurre misure più efficaci e soprattutto coerenti che – di riflesso – andrebbero a colpire anche il gettito. 

Per tutelare i ragazzi basterebbe fare in modo che l’accesso alle slot prevedesse l’uso del codice fiscale (come avviene per i distributori automatici di sigarette e per l’online); sono in molti a ritenere che tale misura diminuirebbe la dipendenza e le ludopatie tra i giovani, ma  il problema è che andrebbe a colpire in maniera drastica l’indotto fiscale del settore degli apparecchi dell’intrattenimento che rappresenta più del 50% delle entrate garantite dal gambling allo Stato italiano.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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