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Poker online: nuova legge in Grecia, tasse sulle vincite dal 15% al 20%

Nuova legge in Grecia per il gioco online. Come noto, nel paese ellenico ha sempre operato OPAP, un’azienda monopolista statale che ha fatto il bello ed il cattivo tempo. Con il debito pubblico enorme da gestire (un finaziamento ricevuto dal Fondo Monetario da 125 miliardi di dollari) e con diverse sentenze di condanna dalla Corte di Giustizia Europea e gli ammonimenti da Bruxelles della Commissione sulla violazione delle norme sul libero mercato e sulla libera concorrenza, il Governo di Tsipras ha dovuto cedere.

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Dopo tante false promesse elettorali, i populisti greci si sono arresi alla Troika e l’hanno fatto anche nel gaming.

Tanti proclami ma ai numeri non si mente e il debito pubblico greco ha schiacciato Atene contro un muro. D’altronde se gli stati vogliono essere indipendenti al 100% sono costretti a non avere debito, soprattutto verso investitori esteri (ma non solo). Il pagamento degli interessi sul debito può annullare la crescita e “divorarsi” parecchi punti di PIL. La Grecia aveva il più alto debito in proporzione al Prodotto Interno Lordo, peggio di Islanda ed Italia.

L’esempio greco è sotto gli occhi di tutti. In un primo momento, sono state riconosciute 24 licenze provvisorie ad operatori mondiali ma a delle condizioni fuori mercato (35% sui ricavi agli operatori più tasse sulle vincite ai players). Per molti analisti è stato un modo soprattutto per preservare sempre il monopolio statale dei casinò della potente OPAP.

Dopo il risanamento dei conti pubblici e una leggera ripresa economica, con l’uscita dal programma e dalla morsa della Troika, la Grecia rivede la luce dopo anni di sacrifici. Ma nel gaming cambia poco, le condizioni di mercato rimangono proibitive.

 

Il Governo si è dovuto svegliare perché è stato certificato che il gioco illegale vale ben 5 miliardi di euro e con volumi in continua crescita. L’erario ellenico sta perdendo molte risorse e questo ha indotto i collaboratori di Tsipras a studiare una nuova regolametazione.

La nuova legge prevede condizioni sempre proibitive con un prelievo del 35% sul rake lordo. Un modo per continuare a difendere l’anacronistico monopolio di Stato? Molto probabile.

Le licenze costeranno €4 milioni agli operatori (una cifra assurda rispetto a tutte le altre giurisdizioni) e chi vuole promuovere più di un gioco dovrà pagare un altro milione extra. Totale €5 milioni.

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Le rooms ed i casinò nella black list non avranno alcuna possibilità di accedere al bando di gara. Nella lista c’è anche GVC Holdings per un vecchio contenzioso fiscale.

Solo per l’applicazione è richiesta una cauzione di 400.000 euro. Inoltre l’operatore dovrà presentare i risultati finanziari degli ultimi 3 anni. La licenza ha una durata di 5 anni (ogni anno 1 milione il costo!). Ed il conto salato dovranno pagarlo anche i giocatori.

Dalle prime indiscrezioni dovrebbe essere stato confermato il vecchio sistema, ovvero la tassazione delle vincite nette giornaliere.

  • profitti giornalieri fino a 100€ – nessuna tassa
  • profitti giornalieri da 101€ a 500€ – tassa 15%
  • profitti giornalieri superiori a 500€ – tassa 20%

Una tassazione insostenibile nel lungo periodo, considerando anche le tasse sugli operatori del 35% che vanno a gonfiare la rake. Un’altra beffa: i giocatori non potranno dedurre le perdite maturate negli altri giorni.

Molti players ellenici, in questi anni, per sopravvivere (nel verso senso della parola) hanno eluso questo sistema fiscale con un trucchetto che abbiamo già spiegato: attraverso iscrizioni temporanee ai tornei dei giorni successivi, che vengono immediatamente contabilizzati come spesa. Passata la mezzanotte i players cancellano l’iscrizione. Il problema può essere in caso di grossa vincita in un torneo.

La liquidità per i players ellenici rimane comunque internazionale (.com) sulle piattaforme di poker.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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