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Poker online: verso la fine del sogno americano (2a parte)

barack-obamaCon la recente e dura presa di posizione dei Repubblicani, risulta quasi impensabile per i prossimi anni, immaginare un mercato federale legalizzato nel poker online a stelle e strisce. I sostenitori dell’online però non si danno per vinti: il leader dei Democratici al Senato, Harry Reid (eletto nello Stato del Nevada con l’appoggio di MGM e Caesars E.), vorrebbe preparare un colpo a sorpresa in queste settimane (ci provò anche nel dicembre 2010).

Reid (uomo fidato del presidente Barack Obama in Senato) si sta guardando intorno a Washington (per accontentare i suoi ricchi sponsor elettorali) e cerca alleati tra le  ‘anatre zoppe’ (parlamentari con il mandato in scadenza e senza responsabilità politica perché non rieletti o rieleggibili). Ma il senatore ha ammesso che senza l’appoggio di una parte dei rappresentanti repubblicani, difficilmente riuscirà nel colpo di mano, con un nuovo disegno legge a favore del poker online. 

Il rischio è quello di ottenere l’effetto contrario nell’opinione pubblica, influenzata da antichi pregiudizi sul gioco, soprattutto negli stati del sud. Ed i Repubblicani sono contrari a qualsiasi forma di gambling su internet per un semplice motivo: appoggiati dalle potentissime leghe sportive (NBA, NHL ed soprattutto NFL), temono che la diffusione del gaming in rete, spalanchi le porte ad una futura legalizzazione e diffusione delle scommesse sportive online. C’è poi la potente lobby guidata da Las Vegas Sands guidata dal magnate Sheldon Adelson che sta finanziando i conservatori.   

I Repubblicani sono andati oltre nel documento programmatico, chiedendo al Dipartimento di Giustizia, una revisione dell’interpretazione che vedeva il poker online escluso dai divieti imposti dal Wire Act (vecchia legge sulle scommesse telematiche).

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Difficilmente passerà tale richiesta ma nel caso dovesse essere accolta, il processo di regolamentazione del Nevada (e di altri stati) verrebbe automaticamente bloccato e sarebbe un’ulteriore sconfitta per il settore ed in particolare per le società di Las Vegas (MGM, Wynn Resorts e Caesars E.) che hanno promosso questo nuovo trend di mercato.

Seconda parte - fine

Poker online: la fine del sogno americano (prima parte)

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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