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Le nuove strategie dei bookmakers che fermano la pubblicità in tv ed investono nel poker online (traffico triplicato)

Il mercato delle scommesse guarda con interesse ed ansia alle evoluzioni delle varie competizioni sportive, in particolare dei campionati di calcio che sono quelli che muovono i volumi maggiori. L'industria del betting confida in una ripartenza a maggio in Germania, Austria e Svizzera, ma i timori sono tangibili soprattutto per gli operatori del terrestre, con i betting shop ancora chiusi per via del lockdown.

In Italia tra serrande chiuse e cassa integrazione

In Italia, il Governo sembra non voler autorizzare la riapertura delle agenzie e delle sale giochi almeno fino a giugno (nella migliore delle ipotesi visto l'avversione dei partiti di governo verso il gioco pubblico).

Importanti multinazionali come Lottomatica hanno messo in cassa integrazione quasi 1.500 dipendenti, essendo anche le estrazioni del lotto sospese oltre alle serrande chiuse per tutte le agenzie e sale giochi.

In questa situazione di emergenza dovuto al Coronavirus, quali strategie adottano i bookmakers e gli operatori del gaming? Molte multinazionali, in questi mesi, stanno diversificando nell'online, in particolare investono nel poker online e nei casinò games (anche se questo ultimo settore è stato negli ultimi anni oggetto di corposi investimenti pubblicitari). Anche circoli di poker stanno siglando importanti partnerhsip con poker rooms legali.

 

Il taglio dei budget pubblicitari nello sport in UK dal 7 maggio

Oltre alla strategia dei brand internazionali dello sport betting di puntare sul cross selling attraverso il poker, un'altra poltiica alternativa adottata da diverse gaming company (annunciata per prima da GVC) è quella dei tagli dei budget pubblicitari in televisioni e radio nei canali mainstream.

Dopo GVC (proprietaria di brand come Eurobet, Coral, Ladbrokes, Bwin, Sportingbet etc), l'associazione britannica "Betting and Gaming Council" (che rappresenta il 90% dei bookmakers in UK) ha dichiarato che dal 7 maggio non saranno più promossi spot in televisioni e radio da parte degli associati. Sono stati annullati tutti gli investimenti marketing televisivi per due ragioni:

  1. risparmio del budget marketing (solo GVC conta di preservare £50 milioni in una prima fase)
  2. tutela dei consumatori durante l'emergenza.

Non saranno consentiti messaggi volti al grande pubblico per tutelare le fasce più esposte. Saranno consentiti messaggi "promozionali" solo in canali verticali in target.

I bookmakers quindi tirano i remi in barca ed accettano anche le pressioni dei politici in UK, in un momento molto delicato per il settore ma anche per tutta la comunità.

 

Le politiche di diversificazione

Come detto, le gaming company preferiscono diversificare ed investire, in questo momento, nel poker online per acquisizioni strategiche di clienti a basso costo rispetto ad un mercato iper concorrenziale come lo sport ed i casinò . L'idea è quella di favorire - nei prossimi mesi - il cross over verso il betting. Gli investimenti (limitati) verranno fatti su canali in target (online), quindi evitando una platea di pubblico estesa e generalista.

 

Il drastico calo dei volumi nel betting

Queste strategie e trend sono emersi durante il prestigioso "SBC Digital Summit" che ha visto la partecipazione di numerosi amministratori delegati del settore del betting.

"Qualsiasi azienda che è improvvisamente costretta a rimuovere il suo prodotto principale dalla offerta avrà un grosso problema " ha dichiarato il CEO di SBC Andrew McCarron: "E questa è la situazione in cui si trovano i bookmaker."

Le strategie alternative di contenimento però non mancano. Abbiamo visto il taglio delle spese marketing perseguito da GVC (vedi l'annullamento del contratto di sponsorship tra Ladbrokes e i Rangers Glasgow) ma anche l'investimento in altri prodotti.

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"Le alternative (vedi per esempio scommesse politiche e sugli eSports, ndr) non possono compensare la perdita dei clienti occasionali che scommettono una volta a settimana con una multipla sul calcio e piazzano un paio di bet sulle corse televisive dell'ippica il sabato" ha aggiunto McCarron.

 

"Tutti i bookmakers stanno richiedendo software per il poker"

Il poker rimane però uno prezioso strumento di cross over, soprattutto in questo momento, considerando che il traffico è anche triplicato su diverse piattaforme.  Molti sportbook sono proprio alla ricerca di verticali come il poker da offrire ai propri clienti secondo il Digital Summit.

Le presenze ai tavoli è aumentata in modo esponenziale in tutto il mondo. "il poker rappresenta il salvagente per gli operatori in questo momento, insieme ai casinò games e agli sport virtuali" ha dichiarato Dmitry Starostenkov, CEO della software house Evenbet Gaming. "E' interessante notare che stiamo notando una forte domanda degli operatori di scommesse sportive per il poker online. Anche gli operatori che non erano molto entusiasti di aggiungere il verticale del poker nel proprio portafoglio, ci stanno tutti contattando per aggiungere il poker".

 

"Traffico nel poker come nel 2011, crescita del 300%"

Diverse gaming company che hanno aderito al Digital Summit hanno testimoniato che i livelli di traffico si avvicinano a quelli del 2011 nel poker.

Nel nostro piccolo, come Assopoker, possiamo confermare questo trend: siamo sugli stessi livelli dell'estate 2011 con la presenza di circa 200mila utenti unici mensili interessati al texas hold'em sul nostro portale.

Ivonne Montealegre, fondatrice del Malta Poker Festival, ha dichiarato che "le società stanno registrando una crescita del 300 percento, secondo un rapporto pubblicato da NJOnlineGambling.com".

"In questi anni, abbiamo cercato di avvicinare lo scommettitore sportivo al poker ed è stato molto difficile" ha detto Montealegre. "In questi mesi però il cross over sta funzionando".

In Francia, dal 17 marzo al 16 aprile sono stati aperti nuovi 500.000 account per il poker (+66%), in Italia invece il traffico è aumentato del 240% secondo un rapporto di PokerIndustryPro. Ma di questi aspetti ne parleremo in uno speciale a parte.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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