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Svolta epocale? Commissione UE: “gli operatori devono avere la licenza…”

[imagebanner gruppo=gazzabet]All’apparenza i Commissari Europei continuano a mantenere una posizione neutrale per quanto riguarda la disciplina sul gaming online, di fatto però trapela un orientamento che, fino a poco tempo fa, sembrava impensabile. Diciamocela tutta, questa volta la Commissione è uscita allo scoperto.

A Londra ha parlato Harrie Temmink, vicedirettore dell’unità online e servizi postali della Direzione Generale del Mercato interno della Commissione Europea.

Il dirigente danese ha ribadito che “gli stati europei sono contrari ad un’armonizzazione – secondo le dichiarazioni riportate dall’agenzia Agimeg – e la Commissione stessa non ha alcuna intenzione di proporre interventi legislativi”. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole, l’organo comunitario sembra continuare ad assumere una posizione neutrale e prende le distanze dall'ipotesi di un'unica regolamentazione.

Harrie Temmink però va oltre e – questa volta -  rende più esplicita l’interpretazione e la posizione dei commissari. Il vice direttore danese detta una linea politica abbastanza marcata che potrebbe – in futuro – condizionare gli equilibri continentali del settore:

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Gli operatori devono possedere una concessione per lo specifico paese in cui offrono giochi, senza poter contare sul riconoscimento delle licenze tra un paese europeo e l’altro. Da parte loro è compito degli Stati membri garantire un sistema non discriminatorio di rilascio delle autorizzazioni”.

Per quanto riguarda il mercato italiano (e non solo) il focus rimane sulle discriminazioni: sono numerose le sentenze che hanno ravvisato tale problema nei bandi di gara per l'assegnazione dei diritti dei punti di raccolta delle scommesse sportive, anche se – in base all’ultima sentenza riguardo al Bando Monti – il quadro generale sembra migliorato.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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