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Blackjack: contare le carte è legale? Si, ma.... Quando Andy Bloch fu arrestato a Montecarlo

"Contare le carte è legale?" .... è una domanda ricorrente che molti lettori ci rivolgono. Chi ci segue sa che più volte abbiamo ribadito 4 concetti nel merito che vado a sintetizzare:

  1. Nella maggior parte delle giurisdizioni è lecito al 100%
  2. Contare le carte è un esercizio molto difficile, pericoloso per il bankroll dei giocatori perché richiede esperienza e notevoli capacità. La maggior parte dei counter improvvisati perde.
  3. Oltre ad essere in possesso di queste doti non comuni, dovete essere baciati dalla buona stella. Se contate le carte in maniera corretta (non semplice), avete comunque un vantaggio esiguo sul banco (c'è chi dice il 2% ma realisticamente l'edge varia dall0 0.5% all'1,5%). Logico che nel lungo periodo questo vantaggio percentuale è importante, ma nel breve avete bisogno di una run favorevole e di un budget consistente.
  4. La reazione dei casinò non sarà mai benevola e nella maggior parte dei casi vi banneranno all'istante.
21-film
Una scena tratta dal film 21 dedicato alle imprese (reali) dal team di carte di carte che ha messo in ginocchio i casinò di Las Vegas

Proprio su quest'ultimo aspetto ci vogliamo focalizzare. A Las Vegas come in Europa, contare le carte è permesso dalla legge, però le sale da gioco, se vi scoprono (è solo questione di tempo...) non vi permetteranno mai più di rientrare. Diventerete il pericolo numero uno e sarete inseriti in una blacklist.

Possiamo parlare per giorni sulla legittimità etica o meno dell'atteggiamento dei casinò che vogliono sempre avere un vantaggio percentuale sul giocatore e non accettano il contrario. Una testimonianza interessante è quella di Andy Bloch, giocatore texano professionista di poker, in passato membro del mitico Team del MIT (Massachusetts Institute of Technology): alle imprese di Andy e dei suoi amici  si è ispirato Hollywood con il film "21".

Andy Bloch è critico naturalmente su questo potere incontrollato delle sale da gioco nei confronti dei gamblers: “la nostra capacità di pensare è quello che realmente ci rende umani e ci differenzia dagli altri animali. Quando cacci qualcuno dal lavoro o da una location, solo perché quella persona sta esercitando la propria capacità di pensare, per me questo è una violazione dei diritti civili”.

Passiamo però dalla filosofia ai fatti concreti. In genere i responsabili della sicurezza come reagiscono? Esistono varie leggende metropolitane al riguardo. Una cosa è certa: se il casinò vi pizzica non può denunciarvi. Ma a volte, i responsabili della sicurezza ed i manager ricorrono ad alcuni trucchetti.

Bloch è stato interdetto dalla maggior parte dei casinò di Las Vegas ma l’esperienza più brutta l’ha vissuta a Montecarlo:“avevamo guadagnato molti soldi ma poi la fortuna è finita perché ci hanno individuato e preso. Siamo stati sbattuti fuori dal casinò in malo modo e abbiamo subito diverse ore di interrogatorio. Quando mi hanno perquisito l’auto, ero consapevole che avrebbero piazzato delle prove compromettenti ed infatti ci hanno arrestato. Ci hanno poi rilasciato ma è stata dura: è stato spaventoso perché non sapevamo fino a che punto erano disposti ad arrivare. Quando tutto è finito, eravamo consapevoli di averci messo alle spalle solo una bella storia da raccontare ai nipotini…”.

Quello di Bloch non è un caso isolato, ci sono altre storie interessanti che vi racconteremo... Seguiteci!

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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