La Francia è il paese in Europa con più casinò autorizzati attivi: ben 192 aperti, ma paradossalmente (o forse è tutto molto logico) non ha mai autorizzato il gambling puro online.
L'associazione Casinos de France è uno dei "sindacati" più potenti, si tratta di una lobby molto forte (o almeno lo era), talmente potente che in 15 anni (da quando sono stati regolamentati i siti di poker online) nessun Governo si è mai sognato di legalizzare le sale da gioco online, rispetto a Italia, Spagna, Gran Bretagna e altri mercati europei. Solo Cipro, come la Francia, ha resistito.
Oggi però il Governo ha bisogno di nuove risorse fiscali e nel testo della Legge di bilancio 2025 è comparso, per la prima volta, un progetto che prevede l’apertura dei casinò sul web.
C'è da sottolineare un aspetto importante: il nuovo Premier francese Michel Barnier (nella foto in copertina), è stato per due mandati (sotto le presidenze di Prodi e Barroso) commissario europeo e si è occupato di concorrenza. Ed è sempre stato molto attento, fino a 15 anni fa, anche a far rispettare le sentenze della Corte di Giustizia Europea in materia di concorrenza e libero mercato per l'industria del gioco online, rispettando naturalmente anche il volere politico degli Stati, ma entro certi limiti.
In questo Articolo:
- 1 "A rischio 65 casinò terrestri e 15mila posti di lavoro"
- 2 Il vecchio progetto dei casinò online: estendere le licenze dal terrestre al remoto
- 3 Casinò online: sarà liberalizzazione totale in Francia?
- 4 "Il rischio di perdere 450 milioni di risorse fiscali dal terrestre"
- 5 Gioco online illegale in Francia: il fatturato annuale stimato fino a 1,5 miliardi di euro
- 6 La doppia offensiva del Governo sui casinò terrestri
"A rischio 65 casinò terrestri e 15mila posti di lavoro"
Per l’associazione delle sale terrestri, tale provvedimento metterebbe a rischio la sopravvivenza di circa 65 casinò già attivi e 15mila posti di lavoro.
“Siamo molto preoccupati perché le conseguenze potrebbero essere terribili”,
Grégory Rabuel, presidente del gruppo Barrière e dell’associazione Casinos de France (la corporazione dei casinò transalpini) ammette “siamo molto preoccupati”.
Il vecchio progetto dei casinò online: estendere le licenze dal terrestre al remoto
L’anno scorso, si parlò con insistenza a Parigi di legalizzare il prodotto casinò su internet però dando per 7 anni l’esclusiva solo ai casinò terrestri che già avevano la licenza, avvantaggiandoli rispetto ai grossi gruppi dell’online.
Casinò online: sarà liberalizzazione totale in Francia?
Oggi, l’attuale Governo guidato da Michel Barnier vorrebbe liberalizzare a tutti gli attori in gioco, quindi anche alle multinazionali dell’online che oggi, vedono il mercato transalpino poco attrattivo, sia per le regole troppo rigide sulle scommesse sia perché nel poker, la tassazione nel cash game è pari al 2% sul lordo, circa il 35-40% sulla rake netta, che le rooms giudicano insostenibili, con attori sul mercato che fin dai primi giorni non rispettano le regole e fanno giocare players da tutto il mondo.
In quel contesto, diversi operatori internazionali hanno disinvestito e il Premier Barnier lo sa bene e vorrebbe rendere di nuovo competitito il mercato, pur mantenendo una tassazione feroce. Ma per i casinò online, i licenziatari sarebbero disposto a tutto pur di esserci e dividersi la torta.

"Il rischio di perdere 450 milioni di risorse fiscali dal terrestre"
Il Presidente di Casinos de France, Rabuel, sostiene che “Michel Barnier vuole recuperare soldi dalla tassazione dei giochi online mentre, allo stesso tempo, i casinò fisici perderanno tra il 20 e il 30% del loro fatturato. Il settore dei casinò dà 1,5 miliardi di euro. Beh, daremo 450 milioni di euro in meno. Crediamo che, entro dodici mesi, dopo l’attuazione di questo disegno di legge, avremmo perso 15.000 posti di lavoro nei nostri casinò per un semplice motivo, 65 casinò su 202 sarebbero chiusi”.
Gioco online illegale in Francia: il fatturato annuale stimato fino a 1,5 miliardi di euro
L’autorità nazionale del gioco ha pubblicato un report nel quale si evince che nel 2023 l’offerta illegale di giochi online rappresenta un mercato che vale tra i 750 milioni di euro e 1,5 miliardi di euro e il Governo vorrebbe mettere le mani su questo enorme flusso di denaro.
La doppia offensiva del Governo sui casinò terrestri
Il Governo Barnier va avanti e sembra voler sfidare apertamente la lobby dei casinò terrestri già con l’annuncio di un aumento della tassazione fino all’11,2% che dovrebbe garantire un extra gettito di 500 milioni di euro. E questa novità dell’apertura ai casinò online potrebbe essere un punto di svolta storico negativo per il mercato live dei casinò.
Il progetto della legge di Bilancio 2025 sarà in discussione in Parlamento dalla prossima settimana.
Come ricordato, il Governo sembrava essere intenzionato a legalizzare i casinò online favorendo le catene terrestri, ma c’è stata questa improvvisa apertura anche alle multinazionali: solo così il Governo confida di poter sconfiggere il gioco online illegale.
Al momento, in Francia sono legalizzati solo due giochi online: il poker e le scommesse.
Ancora non si conoscono nel dettaglio i termini della nuova regolamentazione ma il prelievo fiscale dovrebbe essere del 55,6% dei profitti lordi dei casinò online. Michel Barnier vuole fare cassa ma non privilegiare nessuna lobby, cercando di mantenere le porte aperte a tutti.
La Francia, tassazione a parte, potrebbe ritornare a essere un mercato attrattivo per l'e-gaming mondiale.
In Italia la situazione è ben differente con il mercato del gambling online che, per quanto riguarda i casino online è regolamentato dal 2011. Le sale da gioco offrono ai nuovi registrati depositanti dei casino bonus (nella tabella qui sotto potete trovare una comparazione) e per alcuni concessionari anche bonus senza deposito casino.