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Coronavirus: riaprono 29 casinò a Macao, ma i giocatori rimangono fuori

Riapertura a Macao ad andamento lento

La preoccupazione di carattere mondiale scatenatasi per la trasmissione a livello planetario del Covid-19, ahynoi meglio conosciuto come “Coronavirus”, ha avuto ripercussioni anche nell’ambito del gioco d’azzardo. 

La situazione venuta a crearsi in tutta l’area geografica non lontana dalla Cina, ha colpito tutti quei centri in cui la concentrazione di persone potenzialmente colpite dal virus è più alta e le misure preventive hanno riguardato anche quei distretti facenti capo alla costa meridionale. 

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Chi è pratico di geografia sa benissimo che di quella zona fa parte anche la “Las Vegas di Oriente”, Macao, conosciuta in tutto il mondo per i grandi Casinò e i centri commerciali sulla Striscia di Cotai. 

Lo stop di due settimane

Lo scorso 4 febbraio fu diramata dagli organi di stampa più importanti della zona, la notizia della chiusura preventiva di ben 41 Casinò situati a Macao, provvedimento che si poneva il fine di limitare il proliferarsi del Virus attraverso il contagio nei luoghi in cui la concentrazione di persone sarebbe stata più numerosa. 

Ma la vita continua e, incoraggiati anche dalle notizie positive in arrivo dalla zona, che parlano di contagi in diminuzione, gli stessi organi preposti per la formulazione delle decisioni di questo tipo, hanno dato l’ok per la riapertura di 29 di quei 41 casinò. 

Regole rigide e postazioni separate

Non è stata una riapertura di basso profilo, visto che tutti i visitatori dei Casinò interessati al re-start, avevano l’obbligo di indossare una maschera a norma, avrebbero dovuto rilasciare una dichiarazione relativa alla propria salute e ogni postazione di gioco sarebbe stata separata con una certa distanza da quelle più vicine. 

Pic courtesy Winson Wong-South China Morning Post

Le porte si sono aperte, ma la situazione è ancora molto lontana dal tornare alla sua normalità: basti pensare che meno di un terzo dei tavoli complessivi, è stato animato dalle giocate dei clienti.

Sebbene nessun caso di Covid-19 sia stato segnalato da quando è arrivato l’ordine di chiusura, evento questo dovuto anche e soprattutto a causa della malattia contratta da un lavoratore di uno degli Hotel, la smania di gioco non è ancora tornata. 

La situazione del Venetian Macau

All’interno del più grande Casino della Città, il Venetian Macau, vi è una sala da oltre 600 tavoli da gioco e 1.700 slot machine, ma questa mattina alle 11,00, orario di Macau, secondo il South China Morning Post, era attivo un solo tavolo di Baccarat a puntate High Stakes occupato da tre giocatori in una postazione che può ospitarne sette. 

Al dealer veniva chiesto di strofinarsi le mani con un disinfettante una volta ogni pochi round di gioco e gli stessi operatori ai tavoli chiedevano ai clienti di non riunirsi ed evitare di fare capannello in tutte le zone del Casino. 

Insomma, la situazione sembrerebbe finalmente migliorare piano piano, ma ci vuole tempo e tanta pazienza. 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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