Alex Luneau è un giocatore di cui si parla poco nonostante abbia vinto diversi milioni di dollari giocando agli high stakes di Pokerstars.com e Full Tilt Poker. La poca esposizione mediatica deriva dalla scelta del francese di giocare quasi esclusivamente i Mixed Games e soprattutto oscurare le sue statistiche su tutti i siti di tracking, impedendo ad appassionati e addetti ai lavori di riportare le sue vincite.
Ciononostante, Alex non si è tirato indietro quando Victor Saumont gli ha proposto un documentario sulla sua vita di regular dei tavoli nosebleed. Il documentario - che si chiama proprio NOSEBLEED - è stato molto apprezzato ma ha anche sollevato molte polemiche per il modo in cui Luneau e Seb "Seb86" Sabic hanno preso in giro e deriso gli avversari, in particolare Gus Hansen.
Recentemente Alex Luneau ha partecipato al podcast di Joe Ingram, tornando sull'argomento per spiegare che non ha nulla contro il danese, almeno dal punto di vista umano. "Ho provato a contattare Gus prima dell'uscita del documentario. L'ho cercato su Skype ma non mi ha risposto e allora ho lasciato perdere", ha spiegato "BiatchPeople".
"Il fatto è che il regista ci ha seguiti sempre, quindi alla fine parlavamo senza nemmeno renderci conto di essere ripresi. Non c'era niente di finto, tutto ciò che si vede è la pura realtà. Certo, non è bello per Gus sentire ciò che abbiamo detto, ma è la realtà. Tutto il giudizio è basato sul Gus Hansen come giocatore; è una persona molto simpatica, un tizio a posto".
Alex ci tiene a spiegare che non può essere giudicato per essere stato onesto, ma che le sue parole non erano riferite solo al giocatore. "La gente non si rende conto dell'importanza di Gus Hansen", ha dichiarato a sorpresa. "Ha giocato gli high stakes per anni e quando compare online apre sei tavoli per oltre 10 ore di fila. Così facendo attira moltissimi giocatori e permette a queste fantastiche partite di esistere. Nessuno gioca su sei tavoli per dieci ore di fila, lo fa solo Gus Hansen. Lui è straordinario, attrae un sacco di reg mediocri e gente che vuole shottare".
Non si capisce se sia un complimento o un altro giudizio negativo. Joe Ingram chiede spiegazioni, ma il francese resta un po' ambiguo:
"Non ho mai guardato i dati, ma non credo che Gus sia poi così male. Il suo lose-rate non dev'essere così alto considerando tutte le mani che gioca. Ovviamente è perdente ma meno di quanto sembri. Certo che giocare contro i migliori per 24 ore di fila, su 6 tavoli, non è una buona idea. Inoltre quando non c'è abbastanza action apre anche qualche tavolo di PLO per gamblare un po'".
Su una cosa Alex Luneau è d'accordo con il resto degli appassionati di poker: Gus Hansen è un personaggio in grado di rendere divertente qualsiasi partita. "Gus è molto divertente, le sue chat sono esilaranti", ha dichiarato prima di raccontare un aneddoto avvenuto qualche anno fa. "Eravamo a un tavolo di Deuce-to-Seven. Tutti foldano fino a me, che dallo small blind rilancio. Gus è sul big blind e chiama. Io cambio 2 o 3 carte, non ricordo. Lui ci pensa su per un po' e poi scrive in chat: "Monaco Special" (Gus vive a Monaco, ndr) e cambia tutte le 5 carte! È qualcosa che non fai mai nel 2-7, soprattutto al $2.000-$4.000".
Successivamente, Alex parla anche di Viktor "Isildur1" Blom. Il suo amico Seb Sabic aveva detto che qualche anno fa lo svedese regalava letteralmente soldi ai regular dei Mixed Games. Luneau non nega questa affermazione, ma spiega che da allora il gioco di Blom è migliorato molto.
"Quando "Isildur1" ha scoperto il 2-7 ha deciso di partire subito al $1.000/$2.000. Penso che in quel momento mia moglie sapesse giocare quella variante meglio di lui. Non aveva la minima idea, non sapeva nemmeno quali erano le carte da cambiare. Quella è stata la prima volta che l'ho incontrato ai tavoli".
Successivamente i due hanno continuato a darsi battaglia e da allora la situazione è completamente cambiata: ora è Alex a non volergli dare action. "Successivamente abbiamo giocato molto e mi ha anche battuto. Devo essere molto concentrato per giocare contro di lui perché è imprevedibile. Devi seguire tutti i suoi cambiamenti e individuare la sua strategia. Non ci gioco molto perché è stressante. In un anno è passato dal non conoscere le regole a competere con me, però c'è da dire che il 2-7 è un gioco molto facile da imparare, e lui ha grande talento. È molto bravo nel PLO H/L e lì sicuramente non gli do molta action. Solo quando sono nel giusto stato mentale e sono molto concentrato".