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Clonie Gowen fu la prima a denunciare gli intrallazzi degli ex pro di Full Tilt, ora gioca cash in Texas

Tra pochi giorni il software di Full Tilt andrà in pensione, il field della red room si fonderà con quello di PokerStars.com e rimarrà - di fatto - solo lo storico brand in ricordo dei bei tempi.

Per chi ha fatto parte di quel sogno, il 17 maggio sarà una giornata difficile. Senza dubbio, un pizzico di malinconia comparirà anche sul volto di Clonie Gowen, ex madrina di Full Tilt dal  2004 al 2008.

Con Jennifer Harman è stata la donna che ha rappresentato meglio di chiunque altro il prestigioso marchio. Negli anni d'oro del poker negli Stati Uniti, Clonie era presente in tutti  gli show televisivi seguiti da milioni di persone, era l'icona del poker texano, visto che aveva iniziato la sua carriera proprio ai tavoli cash del Texas nei primi anni 2000.

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Clonie Gowen

Il suo rapporto con Howard Lederer e Chris Ferguson (i due amministratori del sito) si interruppe sul più bello e il rapporto terminò nei peggiori dei modi, citando la red room nelle aule di tribunale.

La Gowen è passata nel giro di pochi mesi, da donna più famosa del mondo del poker ad essere nella black list a Las Vegas e nel mondo del poker, considerando l'antica influenza "politica" di Lederer e Ferguson.

Eppure Clonie Gowen fu la prima a denunciare, davanti ad un giudice, gli intrallazzi degli ex soci di Full Tilt a spese dei giocatori: in tribunale durante la storica querelle contro i vertici della  red room, parlò apertamente di prestiti non consentiti ai soci e membri (le stesse figure) del team pro di Full Tilt, così come la distribuzione di dividendi usando fondi dei  clienti.

I giudici non ascoltarono Clonie ma dopo tre anni emerse la verità scomoda con il Black Friday  ed il crack finanziario della room (poi salvata da Rational Group e dal Dipartimento di Giustizia), con i milioni prestati (e molto probabilmente mai restituiti) da parte di Phil Ivey, David Benyamine, Erick Lindgren, Barry Greenstein (lui era sponsorizzato da PokerStars ma aveva goduto di alcuni prestiti concessi da Lederer), Mike Matusow e Layne Flack.

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A denunciare pubblicamente tutto (durante la trattativa dell'acquisto poi andato in fumo) fu Bernard Tapie, ma 3 anni prima lo  denunciò in via formale l'ex madrina di Tilt.

Le sue rivendicazioni giudiziarie le costarono caro, fu presto messa al bando dal mondo del poker, a tal punto da scomparire nel giro di poco dai radar dei media.

Senza le risorse dello sponsor sparì presto anche dal circuito live: il suo ultimo piazzamento è un 32esimo posto nel Main Event dell'Aussie Millions del lontano 2009.

Su di lei si sono perse le tracce, nel 2012 si era diffusa la voce che faceva la cameriera in un fast food. In realtà, dagli ultimi rumors, sembra che Clonie sia tornata a fare la regular live nel circuito clandestino di cash game del Texas, proprio dove aveva iniziato giovanissima grazie al padre del suo boyfriend.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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