Ci sono giocatori di poker vincenti da così tanto tempo che viene quasi naturale pensare che abbiano vinto fin dal primo momento in cui si sono seduti a un tavolo, che fosse live o online. In realtà, come abbiamo avuto modo di raccontarvi nel corso degli anni su queste pagine, molti di loro hanno vissuto periodi molto negativi prima di raggiungere il successo, a volte perché stavano vivendo run particolarmente brutte, a volte perché non erano semplicemente all’altezza.
I nomi dei top player di oggi che hanno faticato ad emergere sono diversi e sono anche piuttosto sorprendenti. Daniel Negreanu, ad esempio, ha dovuto toccare il fondo più volte prima di iniziare il percorso vincente che lo ha portato ad essere, oggi, una delle icone del gioco. Ma lo stesso discorso vale anche per una vera e propria leggenda del poker online come Dan Cates: in un’intervista di qualche anno fa, “Jungleman12” ha spiegato che i suoi inizi furono tutt’altro che semplici…
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Il momento di svolta della carriera di Dan Cates
A Cates è stato chiesto qual è stato il momento di svolta della sua carriera. Molti si aspetterebbero una risposta in riferimento al salto dai livelli di cash game “umani” a quelli nosebleed, invece “Jungleman12” ha parlato degli inizi della sua carriera.
“Il mio momento chiave c’è stato proprio all’inizio. Avevo un bankroll ridicolo e giocavo i tornei da $20. Giocavo a poker da 9 mesi ed ero costantemente in perdita“, ha ammesso il professionista americano. Un’ammissione inaspettata considerando che parliamo di un giocatore che gode di una stima sconfinata tra i migliori del mondo.
“Un giorno mi iscrissi a un torneo da $25 e lo vinsi per circa $5.000“, spiega Cates. “Così recuperai tutte le perdite e mi ritrovai con un bankroll sufficiente per giocare al meglio delle mie capacità. Ma devo dire che già all’epoca ero vincente in teoria, semplicemente la varianza mi rendeva un giocatore perdente”.
“Capisco il gioco meglio dei miei avversari e mi adatto in fretta”
Dan ha poi spiegato qual è il suo metodo di apprendimento quando deve imparare un nuovo gioco.
“Che fosse poker o altro, ho sempre cercato di imparare dagli specialisti, perché gli specialisti sono i migliori in un certo settore e quindi li contattavo o semplicemente li seguivo quando giocavano. Mi ha aiutato molto ricevere le loro opinioni, anche se nel poker, all’inizio, ho fatto tutto da solo“.
E oggi che è un top player di fama mondiale, si riconosce delle abilità generiche che vanno oltre il poker giocato.
“Una delle mie caratteristiche migliori è che capisco bene il gioco e lo capisco meglio dei miei avversari. Capisco bene come funzionano le cose, è una mia dote, inoltre ho una ottima memoria che mi permette di ricordare ogni decisione che ho preso e ogni decisione che hanno preso i miei avversari. La mia memoria è un’ottima arma. Un’altra cosa che ho è che so adattarmi molto bene e velocemente ai miei avversari“.

Perché Dan Cates preferisce il cash game ai tornei
Dan Cates ha anche rivelato perché nel corso della sua carriera ha sempre preferito il cash game ai tornei. Una motivazione interessante, per quanto molto pratica.
“Preferisco il cash game per molteplici ragioni. La prima è che se giochi un torneo non puoi alzarti finché non hai vinto o hai bustato, ed è abbastanza sconveniente per me. Ma il motivo è anche un altro: nel cash game deep, diventa molto più facile commettere errori. E io, in quanto poker pro, voglio sempre giocare in quei contesti in cui gli avversari tendono a commettere più errori e giocare peggio. In ogni caso, preferisco sempre le partite difficili, perché è dove mi diverto di più”.
Com’è nato il leggendario nickname “Jungleman12”
Infine, il 30enne originario del Maryland ha spiegato il motivo dietro al suo nickname “Jungleman12”.
“Il mio nickname “Jungleman12” è nato quando giocavo gli home games dal vivo con gli amici. Sono sempre stato un po’ pazzo, quindi una motivazione è questa. L’altra è che ho sempre avuto molti peli sul corpo e all’epoca avevo anche i capelli lunghi. Mi chiamavano “l’uomo della giungla” per provare a indispettirmi ma invece mi piacque e lo scelsi come nickname per giocare a poker online”.