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Dan Cates: “Polk ha ragione quasi su tutto. Dwan? Non è più in Asia”

Secondo molti spettatori della Global Poker League (GPL), Dan Cates sarebbe senza ombra di dubbio l’MVP della prima parte di questa competizione. “Jungleman12” si è infatti dimostrato un grande intrattenitore in webcam, oltre ad aver mostrato il solito gioco spettacolare ai tavoli. In tanti si sono chiesti cinicamente per quale motivo fosse impegnato così tanto in un contesto nel quale si gioca a soldi finti (anche se tutti i giocatori della GPL percepiscono una ricompensa) e la risposta è arrivata nel corso del solito podcast di Joe “ChicagoJoey” Ingram.

Ciò che traspare dalle parole di Cates è che per lui potersi confrontare in un contesto come quello della GPL sia un buon modo per rilassarsi vista la grande mole di mani che sta giocando nel cash game high stakes dal vivo. Dan ha spiegato che sedersi a certi tavoli nosebleed può essere stressante: “Sono stato a Manila due volte recentemente e ho vinto in entrambi i casi. Però devo dire che a un certo punto ero sopra di un sacco di soldi, poi ho runnato male e ho perso gran parte del profitto. È così che funziona lì, le partite sono enormi. Ma comunque ho vinto una bella cifra”.

Quando si parla di poker high stakes in Asia non si può che pensare a Tom Dwan. Come avevamo detto qualche tempo fa, sul web circolano voci secondo le quali “durrrrr” sarebbe trattenuto tra Macao e Manila da suoi creditori e sarebbe costretto a giocare senza sosta per recuperare le perdite. “Jungleman12” non si sbilancia più di tanto sulla questione ma dichiara: “A me e ad altre persone che bazzicano l’ambiente non sembra credibile che qualcuno lo trattenga contro la sua volontà in Asia. Per dire, adesso Tom è in New Jersey per il padre, che sta molto male“.

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Il momento delicato che Dwan sta vivendo sembra frenare Dan dall’aggiungere altro, nonostante si possa definire a tutti gli effetti truffato da Tom per quanto riguarda la “durrrr challenge” che l’ex team pro di Full Tilt non ha mai voluto portare a termine. Cates ne parla quando gli viene chiesto che rapporto ci sia tra lui e il rivale: “Ora come ora c’è un buon rapporto con Tom. Non c’è nessuna dinamica strana quando ci incontriamo al tavolo dal vivo, anche se tutta questa situazione è molto particolare. Non penso che Tom volesse fregarmi, ma credo che sia stato estremamente irresponsabile negli ultimi anni. Non voglio approfittare della mia posizione per dire altro. Se la sfida continuerà non sarà su Full Tilt ma su altri siti”.

Nel corso del podcast Ingram ha anche chiesto a Cates cosa ne pensasse delle dichiarazioni di Doug Polk sui torneisti. Da fiero cashgamer, Dan non si è tirato indietro, pur riconoscendo dei meriti ai reg degli MTT: “Sono d’accordo con tutto ciò che Doug ha detto tranne su una cosa. I torneisti sono molto bravi nel comprendere le tendenze degli avversari e soprattutto sono molto più intuitivi nel comprendere il giusto approccio a un torneo, cioè come deve essere gestito nel migliore dei modi nella sua interezza e non sulla singola mano. Detto questo, tutto il resto è vero: fanno fot******nte schifo a poker“.

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