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Dan Cates in versione umana: “Quando torno a casa penso alle cifre per cui gioco e capisco che è una follia”

Recentemente abbiamo riportato alcune dichiarazioni di Dan Cates che svelano il mondo pazzesco del Big Game asiatico. Si sapeva che a Macao e Manila esistono partite private ricchissime, ma “Jungleman12” ha lasciato tutti a bocca aperta dicendo che nella più alta in assoluto ci sono piatti da 50 milioni di dollari americani e persone che hanno lasciato sul tavolo fortune da centinaia di milioni di dollari.

Si tratta di cifre così alte da risultare quasi incomprensibili. Quante cose si potrebbero fare con 50 milioni di dollari? Quante vite si potrebbero cambiare per sempre? Eppure in queste partite è normale scambiarsi somme di denaro del genere come se nulla fosse.

Viene spontaneo chiedersi se i protagonisti delle partite di poker più alte al mondo si rendano conto di quanti soldi si scambiano quotidianamente. Nel corso di un podcast, Doug Polk ha voluto affrontare questo argomento con Dan Cates, e “Jungleman12” ha ammesso che solo quando torna a casa comprende quanto sia folle la sua vita.

Il Dan Cates umano: lo studio della lingua cinese

Abbiamo già riportato le dichiarazioni di Cates sulle partite, ma nel corso del podcast si è parlato a lungo anche della sua vita personale. Anche se viene visto da molti appassionati di poker come un dio sceso in terra, “jungleman12” è pur sempre un ragazzo di 28 anni. Come tanti altri suoi coetanei ha obiettivi di vita, passioni, desideri e una fidanzata (Loredana Ruxandescu, una studentessa di Bucarest, sorella di un pro rumeno).

Dan e la fidanzata

La sua vita non è tutta incentrata sul poker, come spesso accadeva ai gambler della vecchia scuola. Dan mantiene vivi i suoi interessi, tra i quali si è inserito, recentemente, anche lo studio della lingua cinese.

Sto imparando il cinese“, ha detto prima di pronunciare una frase in questa lingua. “Se è difficile? Sì, un sacco di parole sono molto simili tra loro. Ma è divertente, ed è un modo di mettere alla prova le mie abilità“.

L’idea di imparare una lingua complessa come questa nasce anche per motivazioni professionali: discutere in cinese con i businessman ai tavoli gli permetterebbe di avere accesso a partite tanto ricche quanto facili.

Trueteller mi ha convinto a impararlo. Ultimamente ho giocato molto contro i cinesi, a Macao e a Hong Kong ma anche in Cina. In quelle situazioni ho capito che ne valeva la pena. È complesso, ma penso di essere portato per l’apprendimento in generale. È una bella sfida”.

 

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Dan Cates pensa mai alle cifre in ballo?

Un ragazzo alla soglia dei 30 anni, con una fidanzata che ama, la passione per i viaggi e la ferma volontà di imparare il cinese. Descritto così, Dan Cates sembrerebbe una persona qualunque. In realtà, è uno dei pochissimi giocatori di poker in grado di ballarsi milioni di dollari ogni giorno.

Questo aspetto non lo turba mai? Dan risponde che al tavolo non può permettersi di pensarci.

“Il piatto più grande a cui ho assistito nella mia vita? Sinceramente non bado mai a queste cose quando gioco, non ci penso e non me ne rendo conto“, ha dichiarato il professionista americano. “A volte mi capita di pensare “wow”, ma ormai sono abituato a certe cifre“.

Al contrario, quando torna a casa per salutare amici e parenti e si ritrova lontano dalle carte, ha modo di riflettere su quanto sia assurda la sua vita.

“Mi capita di comprendere davvero quanti soldi ci giochiamo solo quando torno a casa nel Maryland. Lì vedo persone che lavorano dalla mattina alla sera per 8 dollari all’ora. Mi colpisce, mi viene da dire: “Aspetta un secondo: tutto questo ha senso?” In quei momento comprendo che è tutta una follia”.

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