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Nuova intervista per Daniel Negreanu, che da Las Vegas torna a parlare di una serie di temi che gli stanno a cuore, a cominciare dai suoi risultati in queste WSOP.
“Sono vent'anni che gioco a poker, e ho imparato a riconoscere la differenza fra una bad run e l'esprimere un brutto gioco – racconta a PokerListings – per questo posso dire con sicurezza che negli ultimi due anni non sto avendo molta fortuna”.
Daniel esterna tutto il proprio fastidio per commenti, come quelli che gli ha rivolto in privato Mike Matusow, che bollano come deludenti le sue ultime prestazioni alle World Series, perché nonostante il canadese sia il primo ad esserne contrariato li ritiene ingenerosi: “I miei risultati ultimamente non sono neppure lontanamente vicini a dove dovrebbero essere, nonostante abbia già disputato un tavolo finale”.
Chi invece non può certo dire di star vivendo un momento sfortunato è Phil Ivey, capace di inanellare già cinque tavoli finali, nonostante non sia ancora riuscito a mettere le mani su un braccialetto: “Come ho detto a lui stesso, è stato fortunato nell'arrivare a potersi giocare la vittoria così spesso ma sfortunato nel non essere ancora riuscito a vincere – prosegue Negreanu – si tratta come al solito di un fatto di tempismo, uno come lui di solito quando arriva tanto vicino al traguardo non sbaglia”.
Daniel riflette quindi sull'influenza che una striscia importante di risultati negativi finisce con l'avere su di sé: “Non influisce tanto sulle motivazioni, quanto sulla capacità di mantenere uno spirito positivo – rivela – perché quando le cose stanno andando bene in un torneo e poi improvvisamente tutto crolla di nuovo ti sembra impossibile che stia succedendo ancora una volta”.
Nonostante questo, Daniel ha confermato che prenderà parte al torneo One Drop, a cui recentemente anche Phil Ivey ha aderito: il pronostico di “KidPoker”, inutile dirlo, ricade proprio su di lui.
